Lufthansa: dall’Italia 5,9 milioni di passeggeri
Thomas Eggert: “+4,4% i clienti di business class, mentre sull’internazionale abbiamo raggiunto il 17% di market share”
“Il mercato italiano rimane strategico e le opportunità di crescita si ampliano offrendo differenti piattaforme di prodotto”, così Thomas Eggert, general manager Lufthansa Italy, illustrando i risultati di tutto il gruppo Lh nei primi dieci mesi dell’esercizio in corso. “I passeggeri trasportati da e per l’Italia sono stati 5,9 milioni, un dato stabile rispetto al 2013, con un particolare accento della classe business dove sono aumentati del 4,4% e il revenue del 2%”. Gli scali operanti sono 20 cui andranno ad aggiungersene altri per le rotte stagionali, Eggert cita Rimini e Brindisi con Swiss, Olbia con Brussels e Perugia. “Copriremo ancora di più tutto il territorio italiano – continua -, sull’internazionale il nostro market share è del 17%, dopo il vettore nazionale siamo il gruppo più forte”. Tra le rotte più frequentate dagli italiani ci sono New York “che ha registrato una bella crescita”, Nuova Delhi, San Paolo, Shanghai, Pechino e San Francisco. “Siamo molto apprezzati dalla business community, oltre la metà del nostro fatturato viene da questo segmento”, spiega Eggert, che ricorda la nuova classe Premium Eco introdotta da novembre sul long haul. “L’Italia è un’economia fondata sulle Pmi, per noi importantissime: esse realizzano il 40% del profitto”, conclude.
Terzo mercato
Con queste performance, l’Italia si conferma il terzo mercato a livello mondiale per il Gruppo Lh, dopo Germania e Stati Uniti. Dal Belpaese opera 790 voli settimanali verso gli hub delle quattro compagnie tradizionali – Lufthansa, Swiss, Brussels e Austrian – e cioè Francoforte, Monaco, Zurigo, Ginevra, Bruxelles e Vienna; ad essi si aggiungono gli oltre 130 voli diretti settimanali di Germanwings verso sei destinazioni in Germania. Le vendite di biglietti dall’Italia confermano un trend positivo, con un aumento del 6% rispetto allo scorso anno. In termini di investimenti per il rinnovo di servizi e flotta, per fine 2016 essi ammonteranno a tre miliardi, “il più grande mai fatto”, aggiunge Heike Birlenbach, VP Sales & Services Europe. Per l’acquisto di nuovi aeromobili, invece, si tratta di 30 miliardi.
“Il settore del trasporto aereo impiega in Europa 9 milioni di addetti – conclude la direttrice -, questo deve essere un argomento rilevante per i politici. Dall’esterno dell’Unione europea riceviamo forti pressioni sulla nostra industria, tuttavia non dobbiamo competere solamente con i concorrenti, ma anche nei confronti delle forze politiche per far comprendere l’importanza del settore”. p.ba.
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