Parma ha “benzina” per un altro mese

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La conferenza stampa di ieri pomeriggio ha messo in evidenza la situazione di assoluto sconforto degli amministratori del Giuseppe Verdi. Dalle parole di Guido Dalla Rosa Prati e Franco Rastelli rispettivamente presidente e direttore generale ne e’ uscito un quadro dimesso e da prossima chiusura. Un mese solamente e’ l’autonomia dell’aeroporto in termini finanziari che costeranno 225mila €. Nessuno si e’ presentato concretamente all’invito di iniettare i 2,5 milioni necessari oppure per rilevare quote di questo aeroporto che muove poco piu’ di 200mila paseggeri. Nonostante venga piu’ volte sottolineata l’inportanza dello scalo per l’economia locale e che la scomparsa ne penalizzerebbe a loro dire lo sviluppo. Si richiama la mancanza di attenzione della cosidetta chiamata Area Vasta, quindi lo stuolo di amministrazioni locali ed economico che a dire degli amministratori dell’aeroporto potrebbero dare una mano economicamente alla Sogeap che e’ in mano privata per quasi il 70%. Un occio quindi di attenzione chiesto alla Regione Emilia Romagna? Intanto esce allo scoperto che l’interesse dei cinesi era staato introdotto dal Primo Ministro Renzi dove a Roma era stato sottoscritto un memorandum d’intesa, in realta’ una lettera di intenti poi sfociata nel nulla. A rischio 30 persone. Per loro il CdA della società vedra’ che il 11 giugno dichiarera’ di liquidare la societa’. Di qui’ i 30 giorni che salvo cambiamenti con l’entrata di nuovi soci porteranno alla chiusura dello scalo parmense ed alla cessazione dell’attivita’ volativa commerciale e della perdita della concessione ventennale di ENAC.

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