Ryanair rimborsi la Francia per gli aiuti di stato

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La Commissione europea ha denunciato alla Corte di giustizia dell’unione il governo francese per non aver richiesto a Ryanair e Transavia la restituzione di quasi 10 milioni di euro in aiuti e sussidi pubblici illegali e anticompetitivi. È l’ultima mossa di un braccio di ferro cominciato oltre un anno fa: il 23 luglio Bruxelles ha ordinato alla Francia di reclamare gli aiuti forniti ai due vettori per avviare le operazioni sugli scali di Pau, Nîmes e Angoulême. Quasi tutti a carico di Ryanair, che nel frattempo ha anche abbandonato Angoulême. Ma 430mila euro ha ricevuto anche Transavia, controllata di AF. Gli aiuti come di consueto sono stati erogati in accordi commerciali e di marketing con gli aeroporti, che hanno ridotto il costo dei loro servizi per i due vettori.

Ryanair è ricorsa in appello contro la Commissione, ma diversamente che nella giurisdizione francese l’appello non sospende gli effetti della sentenza europea. Quindi, insiste la Commissione, Ryanair deve pagare.

Del resto il vettore irlandese affronta da molti anni questo genere di accuse, favorito dalle amministrazioni locali che vogliono traffico sui loro aeroporti. Forte della vittoria legale del 2004, quando riuscì a non rimborsare gli aiuti ricevuti dall’aeroporto belga di Charleroi, O’Leary continua a sfidare le autorità europee, malgrado un relativo allentamento delle norme sugli aiuti pubblici al trasporto aereo. Nel 2004 la Commissione ammise la necessità di aiuti per lo start up di nuove linee sugli aeroporti regionali, ma solo per i tre anni dal decollo, e comunque mai per un solo vettore sullo stesso scalo.

Travelquotidiano

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