Ci sono ancora molte scelte diverse che nei prossimi anni di Alitalia non saranno colmate con benefici diversamente immediati. Potevano essere infatti già colmati già vista la situazione florida a livello di liquidità. Esiste una domanda importante lasciata andare con l’accordo con Etihad, regalata ad altri vettori e nemmeno alla stessa Etihad. Abbandonata l’Africa alle connessioni di vettori diciamo partners, ma che hanno ampiamente ringraziato per questa scelta leggerina. Lo stesso dicasi su quanto ancora accade sul Medio Oriente. Aree geograficamente vicine quindi tra sud ovest e nord est da Roma che potrebbe essere assolutamente importante se crederci è l’aspetto fondamentale. Un medio raggio da effettuarsi con macchine sottili, un medio raggio che offra i comfort quasi di un wide body. Sono stati dismessi 10 aerei, perdipiù tra gli ultimi ricevuti dell’ordine AirOne e non quello Alitalia del tempo andato. Una buona parte di questi sono stati venduti o diciamo meglio passati ad Air Berlin e due a Congo Airways. Questi potevano essere riconvertiti agevolmente a questo scopo. Dieci destinazioni da servire di giorno o di notte e spingersi ad operare con quyesta nuova doppia configurazione sull’Europa nei buchi.
Un A320 quindi con 12/18 poltrone di business class lie-flat e la economy con un pitch di 30-31 pollici, con un pò di spazio per il cargo in stiva. Le macchine giuste per operare sulle 6 ore di volo, 120/130 passeggeri di carico, almeno 35 in meno rispetto ad oggi, dove ci si ostina a volare su Teheran con questa configurazione attuale a 165 posti. Con questi posti in meno, un ora abbondante di carburante in più a disposizione, dodici o diciotto posti in business class realmente da chiamarsi tale, la possibilità di catturare nuova clientela è assolutamente certa.
La possibilità quindi sopratutto davanti di offrire un servizio allo stesso standard di una ottima classe affari. Una economica con un sistema di intrattenimento al posto. La certezza che per il tramite di Roma si potrebbe attirare un certo numero di passeggeri in transito, che oggi per vari motivi preferiscono ad esempio Istanbul, dove il servizio di bordo in entrambe le classi con Turkish garantisce il pasto caldo con doppia scelta già dalla economy class. Su alcune rotte vi sarebbero anche clientela premium già dall’Italia, tipo certe oil routes sull’Africa o verso i paesi delle ex Repubbliche russe asiatiche.
Quindi quali destinazioni? Da Roma su Lagos, Accra, Abidjan, Malabo per l’Africa, poi sul Medio Oriente verso Teheran, Kuwait City, Bahrain, Baku oppure nel Kazakistan. Quindi anche la Venezia/Bologna/Catania-Abu Dhabi (visto che proprio la Venezia ha qualche problemino di oversize di offerta con A330). Come possiamo vedere dieci aerei o qualcosa di più si potrebbero ben coprire. Da Roma è possibile dopo inserirli su collegamenti più corti tipo Cairo, Tel Aviv e Beirut oppure sugli europei di prestigio tipo Londra, oppure perche no verso Mosca e S. Pietroburgo dove il kitch ed il lusso è sempre gradito, tanto che British Airways ha usato B747 con larga business e first per i piaceri dei clienti moscoviti.
Le recenti conferenze per la stampa oppure per il personale non hanno mostrato segni eclatanti di cambiamento. Certo c’è molto da fare, risistemare gli aerei, portarli ad uno standard di lay out più elegante dell’attuale, ma che sopratutto gli stessi ricevano una cura più costante degli stessi per mantenerli sempre nuovi. Ma lasciare gli spazi già occupati e regalarli ad altri, sembra quasi la stessa politca utilizzata nel decennio passato quando si tolse il lungo raggio per abbattere le perdite, quando le perdite non erano generate da quei collegamenti, ma bensì da altro. Mantenere occupati gli stessi spazi tipo la Lagos e migliorarla proprio perchè è un importante oil route e generatrice di plusvalenze era necessario e fondamentale. Qualora si andrà a farlo nuovamente, cioè ritornare su dove per decenni si era volato sarà come iniziare un collegamento nuovo, quindi con investimenti cospicui, perdite nei primi periodi, invece di guadagni oggi gettati al vento.