European Coastal Airlines vuole aprire nuovi collegamenti dall’Italia a Dubrovnik

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La compagnia aerea croata diretta dal Com.te Klaus Dieter Martin è in trattativa per aprire un idroscalo a Gruz, nelle immediate vicinanze di Dubrovnik. La facility sarebbe sulla falsariga di quelle che ha già in varie isole croate e nel porto di Spalato. Se queste trattative andranno in p’orto con le autorità croate la compagnia aerea aprirebbe una serie di collegamenti nazionali verso Lastovo, Korcula, Hvar (Jelsa) e verso l’idroscalo al porto in città a Spalato. Quelli internazionali sarebbero verso Ancoina, Pescara, Bari e Brindisi con periodicità annuale.
Il percorso di european coastal Airlines è una vera rivoluzione messa in atto in Croazia sfruttando quella che è la catena di isole presente di fronte alla costa adriatica della Croazia. Il tipo di business è una vera rivoluzione verso mercati quelli insulari che hanno necessità di questi collegamenti aerei frequenti a causa delle loro condizioni disagiate. Queste opportunità aumentano anche le possibilità di avvicinamento di questi mondi un pò lontani incrementando l,e opzioni di viaggio per gli isolani, ma anche per i turisti e gli uomoni che si spostano per affari.
Martin ha confermato che ECA incrementerà la flotta dai tre De Havilland Twin Otter a sette bimotori tutti equipaggiati di scarponi fissi per operare sul mare, ma anche su piste rigide della terraferma. Questo incremento di flotta già completato dall’inizio della stagione estiva 2016 porterà anche all’incremento della forza organica della compagnia fino a circa 200 persone. Il network comprende ora l’aeroporto di Dubrovnik Airport, isola di Lastovo, Korcula e Vela Luka sull’isola di Korcula, Jelsa a Hvar, il porto di Spalato, Resnik, gli aeroporti di Spalato , Zara , Rijeka, Pola, l’isola di Rab, Losinj, Ancona e Pescara in Italia.

#ECAexperience

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. La crescita di ECA è veramente molto molto interessante! Qualcosa di nuovo per l’Italia e per l’Adriatico soprattutto. Credo che durante il fascismo degli idrovolanti volassero lungo l’adriatico, ma far “rinascere” questo mezzo in un momento di crisi delle destinazioni esotiche legata al terrorismo, e di clienti che cercano sempre qualcosa di particolare, è un’idea fantastica secondo me.
    …E nessuno ha ancora pensato ai dirigibili che dopo i vari disastri sono scomparsi.

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    1. Avatar di Italiavola var8808 ha detto:

      Grazie per il commento.
      ECA sta crescendo perché ha a favore un paio di aspetti a favore:
      – basso prezzo del carburante,
      – una macchina abbastanza versatile e non costosa, come acquisizione.
      Se, il carburante ritornasse ai valori di un anno fa abbondante, tutto il progetto si scioglierebbe come il ghiaccio al sole.
      Un DHC6 trasporta 17 persone, con gli scarponi vola a Max 120 nodi e consuma molto, non è’ pressurizzato. Insomma con i redditi croati, visto che di passeggeri stranieri ve ne sono, ma poi non tanto, come ho avuto modo di constare. quindi, un alto costo del carburante spazzerebbe il progetto in quattro e quattr’otto. C’è poi da tenere in conto che i frequenti ammaraggi portano un incremento dell’esposizione ai corrosivi naturali per la cellula come la salsedine, quindi costi di manutenzione e preservazione sono comunque una grande voce, estesa anche ai propulsori.
      Infatti ai tempi dell’era greca, la cosa è’ svanita velocemente.
      Ricordiamoci sempre che il trasporto aereo ha regole fisse ed invariabili. Il collapse per un Aerolinea è’ alquanto veloce se vi sono errori nella gestione di un business plan!

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