Montezemolo sul nuovo PI, prospettive e conti di Alitalia. Ma sul “Basso” piovono preoccupazioni

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Roma, Italia – “Nessun accordo con Lufthansa” dice il presidente. Oggi la tegola riguardante i biglietti del personale navigante pendolare

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(WAPA) – Luca Cordero di Montezemolo, presidente Alitalia, prima di partecipare ad una riunione del consiglio d’amministrazione ieri ha dichiarato in merito all’andamento della società e sui conti, che la compagnia, come anche del resto Ryanair ed easyJet ha sentito l’effetto della Brexit, che unitamente “Al terrorismo hanno avuto un grosso impatto. Noi abbiamo anche il problema della joint-venture (transatlantica con Air France-Klm e Delta secondo un accordo del 2010, NdR) che ci impedisce di aumentare i voli verso gli Usa che sono i più profittevoli”.
In merito ad una nuova iniezione di capitale il presidente ha detto: “Faremo tutto quello che è necessario per dare le risorse finanziarie, ma questo lo vedremo solo dopo il piano industriale che andrà al prossimo cda di Alitalia”. Oggetto delle dichiarazioni alla stampa sono stati anche i recenti rumor su un ipotetico, futuro accordo Etihad-Lufthansa avente per oggetto Alitalia ed Air Berlin (vedi AVIONEWS). Sulla questione Montezemolo è stato chiaro: un’intesa con “Lutfhansa non esiste. Non ne parliamo nemmeno”.
E mentre i vertici sono impegnati a discutere di strategie, di capitale e del nuovo piano industriale, preoccupazione viene espressa dal “Basso”, soprattutto in merito al personale. Come hanno sottolineato ieri anche le parlamentari del M5S Tiziana Ciprini e Maria Edera Spadoni, le quali dopo aver incontrato un’ampia delegazione del Comitato del personale aereo navigante Air Crew Committee, di Alitalia e dell’associazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle famiglie “Family Way” hanno dichiarato: “La dinamica dei licenziamenti nella nuova Alitalia ha assunto caratteristiche inusuali. Oltre alla riduzione ‘Strutturale’ di personale, la compagnia ha provveduto a riesaminare le posizioni di molti dipendenti non per giusta causa. Licenziamenti basati su motivazioni inconsistenti. Ci hanno riportato numerosi casi che saranno premessa dei nostri prossimi atti di sindacato ispettivo. Tutto ciò a causa della mancanza di un codice disciplinare, e ovviamente per colpa della legge Fornero. Chiederemo inoltre per l’ennesima volta un’audizione dell’Enac -Ente nazionale aviazione civile, ndR- presso la Commissione Lavoro della Camera. E’ un dovere del Governo, tramite il ministero dei Trasporti e l’Enac stesso, assicurare la tutela del personale di volo e, di conseguenza, dei cittadini che viaggiano in aereo. E’ emerso un trattamento del tutto disumano nei confronti dei lavoratori che hanno il compito di intervenire in prima linea per la sicurezza dei voli e dei passeggeri”.
Proseguono: “Bisogna aggiungere inoltre che la nuova normativa europea ha modificato la disciplina dei tempi di volo, di servizio e di riposo degli equipaggi. Una disciplina fortemente peggiorativa degli attuali regimi che compromette tanto lo stato di lavoro degli equipaggi quanto la sicurezza stessa dei voli. La tutela degli addetti e la salvaguardia dei cittadini italiani sono le nostre priorità assolute”., hanno concluso.
Intanto a proposito dei dipendenti e soprattutto del personale navigante, in particolare quello pendolare, è importante sottolineare che Alitalia oggi ha incassato una sconfitta nella causa promossa da Uiltrasporti (ricorso avanzato prima dell’uscita del dimissionario segretario nazionale di Uil TA Marco Veneziani) contro la decisione della compagnia di cancellare le “Agevolazioni” di viaggio riservate a questi dipendenti. La sentenza, o meglio il decreto, ha ravvisato nel vettore aereo un comportamento antisindacale (vedasi esclusiva @AVIONEWS). (Avionews)
(Cla/Mos)

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