Nel dosser della nuova verione di Alitalia per il futuro oltre a Trenitalia, Cassa Depositi e Prestiti ed ENi vedrebbe anche Boeing. Così si legge nell’articolo apparso stamani su Il Sole 24 Ore di Gianni Dragoni. Una flotta vicina ai 200 aerei, un supporto di Boeing nell’operazione, il prestito ponte che diventerebbe capitale alla fine dell’anno. Queste le novità che spazzerebbero dall’idea di vendere la compagnia aerea a chi aveva fatto offerte e cioè: Lufthansa, easyJet e Wizzair. Se la flotta dovesse crescere fino a 200 aerei è chiaro che almeno un 40-45% dobranno essere a lungo raggio e quindi dai 25 attuali si passerebbe ad una novantina. Quindi anche sul fatto della forza lavoro andrebbe a sparire le problematiche di esuberi, ma sopratutto sarebbe necessario per il lungo raggio trovare altra gente per fare volare gli aerei. La cosa nuova è l’entrata in scena dei nomi di Eni che potrebbe anche facilitare il fatto di reperire carburante a costi definiti e non assoggettati alle oscillazioni dei mercati e dei broker di carburante. Boeing come accaduto per Jet Airways, quella della facilitazione sui costi della commessa che in particolare per gli aerei a lungo raggio lascerebbe a bocca asciutta il competitor Airbus, ma sopratutto permetterebbe ad Alitalia anche un costo di acquisto privilegiato.
