Come eravamo : S.A.T.T. – ci provarono a fare molte cose…


Nel boom economico partirono molte iniziative imprenditoriali, anche nel trasporto aereo, spesso con capitali, ma ci fu pure tanta improvvisazione e poca competenza per la sequela di errori effettuati.

Una di queste e’ la S.A.T.T. – Società Avio Trasporti Torino. L’aerolinea nacque nel mese di aprile 1961 con azionisti vari imprenditori di Torino, la Società per lo Sviluppo di Punta Ala in Toscana e la ATA di Milano Linate. La presidenza e’ il Dr. Marra.

La tipologia di attività spazierà sul disciplinare ricevuto dal trasporto passeggeri, cargo, lavoro aereo in genere come pubblicità, lancio paracadutisti e traino striscioni per pubblicità.

Giusto un anno dopo o poco più nel luglio 1962 la compagnia partita per i compiti di aerotaxi e lavoro aereo. Tre tipi di aerei entrarono in flotta: un Lockheed AL60 I-SATT, un Cessna 172 I-ARAS e un Piaggio 166 I-NCAS.

Nel 1963 il Cessna 172 ritenuto poco rispondente viene ceduto. Entra in flotta un secondo P166 con marche I-FINS ed un Piper PA30 Twin Comanche I-SATB.

Uno degli azionisti, con il fine di valorizzare la sua attività economica spinge verso l’espansione nel mercato dei voli charter. E’ la Società per lo Sviluppo di Punta Ala a farlo, quindi la S.A.T.T. porterà il suo capitale sociale a 150 milioni di lire. Viene scelto il Fokker 27 per lo scopo e ne viene opzionato un esemplare con il pagamento al costruttore di un anticipo.

Un azionista, la ATA non partecipò e tutto andò a monte. La opzione venne ceduta all’A.T.I. – Aero Trasporti Italiani in corso di formazione. Ma la necessità di disporre di aerei per il trasporto passeggeri era necessaria.

Nel frattempo, a Torino la S.A.T.T. cooperava con un vettore centro americano, la Air System, in precedenza Aeronaves de Panama, disponeva di due C-74 in operazioni dall’aeroporto piemontese. La stessa compagnia utilizzava sia uffici, che disciplinare cargo per trasportare animali vivi in Nord Europa e Medio oriente.

Questa società trovo’ per lo scopo tre DC7B. Una scelta sbagliata, perché i velivoli a pistoni erano già sulla via del tramonto, ci trovavamo alle porte del 1964. Ognuno costava 300000 dollari, dilazionati in 20 rate e un conguaglio per ora di volo effettuata. Il primo aereo arrivo’ a Milano Malpensa alla SIAI per la revisione. L’interno era per 85 persone. Curiosi i titoli S.A.T.T. – Italian Air Cruises come si vede in questa foto al link: http://www.aeromedia.it/torgen.html

Le marche I-SATA fu la scelta per il primo aereo. Ma all’orizzonte emersero vari guai, l’aereo era privo della documentazione necessaria per l’immatricolazione ed il R.A.I – Registro Aeronautico Italiano si rifiutò di ammetterlo. Eravamo nel 1963 e la società aveva stipulato un contratto per 380 voli charter con una società inglese da Londra per Torino e Rimini – così come riporta il bollettino ASA nr.9. Tutto andò’ in fumo, perché non si trovarono mai i documenti di questo e degli altri due aerei fermi a Shannon. La S.A.T.T. avendo rapporti con questa Air System, società che viveva alla giornata e con una gestione approssimativa, tanto da supportarla nel sopravvivere, fino a quando non si pose una pietra sopra al tutto. Perché i due C-74 vennero bloccati dalla SEA a Milano Malpensa, a causa di cifre arretrate da pagare. Gli ultimi voli furono operati con il DC7B con marche americane.

Ulteriori dettagli si trovano a questo link:

Fai clic per accedere a asa09_73.pdf

A questo punto S.A.T.T., si accorda con la F.I.A.T. per trasportare celermente le parti di ricambio del costruttore automobilistico verso tutta la penisola. Con una rete autostradale approssimativa, l’Italia era un salto ad ostacoli per fare il tutto su via terrestre. L’aereo era il mezzo più adatto, quello individuato per lo scopo era il Bristol 170 Freighter. Scelta azzeccata, che non lo fu perché gli aerei reperiti, infatti si dimostrarono pieni di problemi, specie per la parte dei propulsori, che necessitarono di interventi importanti e costosi.

I velivoli Bristol 170 acquisiti furono 2. Il primo, il I-SATC si occupò del trasporto parti di ricambio della FIAT dove esse servivano. Un secondo venne acquisito per fornire parti di ricambio al primo. Entrambi provenivano dalla Avions Fairey. Il primo OO-FAG e l’altro OO-FAH.

Il Bristol 170 I-SATC msn12791 costruito nel 1947. Arriva il 2 agosto 1965 e vola fino a gennaio dell’anno dopo. Viene riportato fermo e poi smantellato nel 1968.

Nei primi mesi del 1966, quando si accorsero che i motori Hercules avevano necessità di lavori importanti, le parti erano difficoltose da reperire per la dismissione della ditta fornitrice, la S.A.T.T. ne decise la dismissione dei Bristol Freighter.

Il contratto con la FIAT venne garantito dai due P166 e dall’AL60, aerei che dovevano essere di back up.

I voli partivano da Torino per Bari, Napoli, Catania, Palermo, Alghero e Cagliari.

Nel 1968 la S.A.T.T. cesso’ di esistere.

 

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