Come eravamo: con l’ATR42 ci provo’ la SiFly!


Nel 2001 questa aerolinea siciliana chiuse con una bancarotta, che oltre alle vicende amministrative, ebbe anche un incidente aereo alle spalle.

I presupposti ai tempi della sua nascita erano ben diversi. I piani erano quelli di raggiungere una flotta di 5 ATR42 per rotte regionali tra il nord, centro e sud del paese.

Un gruppo di imprenditori siciliani uniscono le forze e fissano a Palermo la sede legale e viene scelta Ancona come base operativa.

Nel febbraio 1999 dopo l’edizione della BIT viene rivelata con una flotta iniziale di due ATR42/300. Alla stampa, chi descrive il progetto e’ Alberto Carrotta, presidente della SiFly. Come per altri progetti precedenti e successivi si usa Roma Ciampino, poi Ancona, Perugia, Palermo. Lampedusa e Pantelleria.

Nel luglio 1999 arriva il primo aereo ATR42/300 F-OHFV, poi firmo’ un contratto di 5 anni per un altro ATR42/300 con marche F-OICG.

Il network di rotte ebbe breve durata per i risultati ottenuti. La società faceva commercializzazione autonoma e quindi la via penetrazione era molto bassa.

Il 12 novembre l’ATR42/300 F-OHFV precipita sui rilievi del Kosovo durante un volo charter tra Roma Ciampino e Pristina. Ventiquattro furono i morti, 21 i passeggeri e 3 i membri dell’equipaggio. La situazione meteorologica era avversa e l’aereo era privo del GPWS, il sensore che avverte la vicinanza con gli ostacoli.

Successivamente entrerà in flotta anche l’ATR42/300 I-ATRD. Ma per la fine del 2000 l’aerolinea fu chiusa, il certificato di operatore aereo fu ritirato. Seguirono poi strascichi giudiziari.

Le foto provengono dall’archivio di Gabriele Re Cecconi.

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