Alle tribù indiane i bisonti sani dello Yellowstone grazie al programma nazionale di conservazione dei bisonti americani 

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Foto:  credit NPS – Jacon W. Frank
Lo scorso gennaio 28 bisonti sono stati trasferiti dal Parco Nazionale di Yellowstone alle tribù Assiniboine e Sioux della Riserva Indiana di Fort Peck (Montana). Il National Park Service, l’ Animal and Plant Health Inspection Service (APHIS), lo Stato del Montana e le tribù Assiniboine e Sioux della Riserva di Fort Peck nel 2016 crearono il Bison Conservation Transfer Program con lo scopo di individuare bisonti sani e trasferirli in nuove aree come alternative al macello. Il programma ha portato al più grande trasferimento della storia di bisonti vivi da Yellowstone verso tribù native. Dal 2019 infatti 182 bisonti sono andati alle tribù Assiniboine e Sioux della Riserva Indiana di Fort Peck in Montana; di  questi, 82 animali sono stati trasferiti all’InterTribal Buffalo Council, che li ha poi distribuiti a 18 tribù in 10 stati.LIntertribal Buffalo Council (ITBC) è un’organizzazione con sede nel South Dakota alla quale aderiscono 69 tribù native in 19 stati, ed ha la missione di ripristinare il bisonte tra le  popolazioni tribali. Troy Heinert, membro iscritto della tribù Sioux di Rosebud (South Dakota) e recentemente nominato Executive Director della ITBC sostiene che le tribù hanno imparato molte lezioni dal bisonte e vedono l’animale come un loro parente. Il bisonte fa parte di molte storie tribali sulla Creazione, tra cui quelle Lakota e aggiunge “Per noi indiani c’é sempre stato un legame con il bisonteNelle nostre storie Lakota il bisonte venne da noi e disse che avrebbe provveduto a noi. Per molte tribù, i bisonti sono all’inizio di ciò che siamo come popolo. Non consideriamo il bisonte come una merce. Sono i nostri parenti e noi cerchiamo di trattarli come tali.” Ha aggiunto che le difficoltà create alle popolazioni tribali a causa dell’assenza dei bisonti sulle terre tribali dopo il massacro di massa nei decenni precedenti e le azioni del governo federale, sono ulteriori fattori che motivano le popolazioni tribali a desiderare il loro ritorno. “Controllare il bisonte era un modo per controllare i nativi“, ha detto. “Questa è una parte importante per comprendere i nostri sforzi nel preservare le mandrie di bisonti. Quando si hanno bisonti sani, possiamo diventare sani come persone.”
Negli Stati Uniti vivevano liberi più di 70 milioni di bisonti, ma tra il XIX e il XX secolo, a causa della caccia e del massacro perpetuato, secondo il National Park Service (NPS) il loro numero scese a circa 200-400 esemplari. La quasi estinzione di questi antichi animali catalizzò gli sforzi di conservazione tanto da aumentare il loro numero a circa 3.000 esemplari negli anni Novanta del XX secolo. Il bisonte ha ancora un significato culturale e spirituale per molte nazioni tribali, e il branco di Yellowstone è quello geneticamente più puro tra tutti i bisonti che ancora si trovano negli Stati Uniti. I bisonti dello Yellowstone sono la pietra angolare della specie; sono gli ultimi bisonti in libertà che tornano allo stesso bisonte da cui gli antenati dei nativi americani hanno preso vita.Esistono altresì benefici ecologici rigenerativi dal bisonte a pascolo libero, mentre la sua assenza avrebbe innescato una stagione più breve di crescita delle piante, meno nutrienti o diverse. L’Intertribal Buffalo Council (ITBC) continuerà a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del bisonte, ad offrire sovvenzioni per aiutare le tribù a stabilire o ad aumentare le loro mandrie e a sostenere leggi come il Buffalo Management Act, che creerebbe un programma permanente all’interno del Dipartimento degli Interni per sviluppare e promuovere la proprietà tribale e la gestione degli habitat dei bisonti e i bisonti nelle terre indiane.

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