easyJet continua a essere un aerolinea leisure. Il business travel sceglie altro

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Il business travel, il target che easyjet voleva agganciare come strategia Gamechanger nella ripresa del dopo pandemia non e’ riuscito. Il vettore rimane una aerolinea budget che fa soldi nel picco estivo. Negli altri periodi i numeri sono bassi rispetto ai suoi costi. Più alti dei suoi competitor Wizz Air e Ryanair come CASK.

Johan Lundgren – CEO dell’aerolinea più volte aveva illustrato questa linea guida di business, portare via passeggeri alle linee aeree tradizionali mediante l’immissione di più capacità sulle rotte in Class con quei vettori. Lundgren credeva che Riversando molta capacità su certe rotte per attrarre di più un segmento premium, avrebbe portato a sceglierlo. L’intento era essere più attraenti con più offerta e spingerli a volare sugli aerei dell’aerolinea arancione. Ciò anziché sulle legacy penalizzate dal fatto che mancavano quella capacità ai livelli 2019, perché il loro modello feeder carrier per il lungo raggio era penalizzato proprio dalla mancanza di molti voli per i mercati a lunga distanza. Ma ciò non e’ avvenuto.

Infatti come si vede dall’analisi di RDC, l’average ticket fare nel 2022 rimane tra 35 e 42GBP tra gennaio e giugno, i mesi dove il business travel e’ più forte.

Tralasciando luglio a 78GBP, agosto a 104 GBP, settembre crolla a 62GBP, quando sui mercati europei il Biz travel ha ripreso quasi a pieno ritmo, anche oltre le aspettative. Ottobre lo riporta a 42GBP e a seguire si stima poco sotto i 40. Chi avrà scelto il mercato dei viaggi d’affari? easyjet o le legacy?
Il mercato ha scelto come nel passato le aerolinee tradizionali con tutti i loro benefit derivanti da miglia, punti qualificanti, cross tariffari con altri vettori e lounge. Non quelli limitati di una budget, che ha si tra i suoi passeggeri, anche un segmento formato di persone che viaggiano con la valigetta. Ma non ai livelli dei volumi dei vettori tradizionali. La differenza di prezzo chiesta dai legacy carrier sulla spinta del costo del carburante e in generale della struttura aziendale spinge verso l’alto la tariffa media. Infatti e’ ben diversa rispetto alle tariffe medie di easyJet anche di due o tre volte. Quindi non e’ il prezzo il fattore determinante. E’ ben altro.

Il problema per easyjet diviene che ai valori dell’analisi, quelli dei primi sei mesi e a seguire dopo settembre, per easyjet risulta essere borderline tra entrate e i costi. Il vettore e’ noto che abbia una struttura ben più onerosa rispetto a Ryanair e Wizz.

I numeri finanziari dati ieri ne hanno dato prova, il miglioramento dei conti viene da un buon periodo di vendite tra luglio e settembre. Ma quei mesi non sono bastati. Infatti, rimane negativa sui conti del FY22 nonostante i valori di average nel picco dell’estate con un offerta comunque ridotta del 15% circa di voli, rispetto al 2019. La sua concorrenza chiude i conti con forti attivi e un volume di voli del 15% in più.

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