ITA Airways : l’analisi di Robert Boyle

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Ieri Robert Boyle ha pubblicato una circostanziata analisi sul fatto del momento e cioè quella che lui chiama “Lufthansa Italian adventure” . Ovvero la decisione dell’entrata nel capitale di ITA Airways da parte di Lufthansa, anzi del Lufthansa Group.

L’analista che ora opera in Gridpoint Consulting, in passato ha lavorato anche per British Airways, l’analisi e’ qui , nel suo lavoro esce un quadro abbastanza completo secondo la sua visione dove ci sono rischi, ma pure certezze su quale e’ l’approccio da parte di Lufthansa in ITA Airways.

Infatti se le precedenti ventures erano investimenti , in questo caso c’è’ un percorso che poi porterà alla totale inclusione del vettore italiano in Lufthansa Group e lo farà diventare uno degli hub del gruppo che aumenteranno da cinque a sei.

Lufthansa e’ a conoscenza di quelli che sono i limiti di Monaco e Francoforte, non investe in Berlino o Dusseldorf come era previsto nel passato e si prende Roma e svilupperà Milano Linate e non Malpensa.

Su quest’ultimo aeroporto ha fatto un’analisi critica su ciò che e’ accaduto fino a ora e cioè lo ritiene un aeroporto che ha limitato di fatto l’accesso dei vettori a quello che ci suderà la porta di ingresso al centro di Milano. Lì ritiene più handy è vicino per una clientela che lui ben conosce e’ più spendente. Ai tempi di quando era in British Airways il vettore inglese affitto’ molti slot da altri vettori per seguirlo al meglio da Heathrow e dal City. Proprio per raccogliere il più possibile da una clientela che in uscita dall’Italia o in arrivo aveva yield elevatissimi non solo sul punto a punto, ma sopratutto nel beyond via Heathrow avendo biglietti di First Class a go-go.

Diversamente apprezza la scelta di Roma Fiumicino per vari aspetti oramai noto per chi mastica questa materia. C’è’ chi ha gli strumenti necessari per verificare la bontà eventuale di un investimento confutando i dati reperibili da fonti definite e non a braccio da ragionamenti senza ne capo e ne coda. L’attuale periodo di domanda proveniente da un mercato leisure alto spendente verso l’Italia e che pari duri ancora per molto porta a molti vettori extra guadagni totalmente insperati, molto di più di quello del travel business in ripresa in particolare nel MICE, anche in questo caso verso l’Italia.

Boyle analizza tutto dall’aspetto delle sinergie possibili commerciali , al network, flotta che a breve vedrà l’entrata di aerei molto efficienti e che questi potranno regalare positività nei conti del vettore.

Ha qualche perplessità come sul fatto del mercato nazionale oramai in mano ai vettori lowcost e pure su come sarà la posizione sul mercato verso l’Adrica visto che ITA Airways non va oltre il Nord Africa. Non ha dubbi sul Sud America anche se ritiene meglio posizionato Madrid e Lisbona. Il Nord America vede ITA Airways con volumi molto ridotti per i numeri attuali di A++.

C’è’ tanto da leggere nell’elaborato di Boyle è sicuramente Lufthansa ha qualcos’altro nel cassetto perché anche lui ritiene che la presentazione sia stata volutamente scarna. Insomma Lufthansa non ha ancora scoperto tutte le sue carte. Ma e’ poi normale che ciò lo sia.

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