
La recente apparizione del primo A321neo per United non e’ la novità e’ invece lo specchio della situazione attuale, che vede ritardi e problemi operativi per garantire i network e le implementazioni visto il pieno della stagione estiva, un po’ per tutti.
Non e’ infatti anomalo imbattersi in cancellazioni messe in atto da parte dei vettori, anche i più blasonati e non solo i low cost. Il fatto che li causa e’ che gli aerei nuovi non arrivano per varie ragioni e allo stesso tempo non ci sono più aerei a disposizione e quelle “briciole” o frazioni nel mondo del wetlease si pagano a caro prezzo.
Abbiamo aperto l’articolo con la notizia di United perché e’ emblematica e riguarda Airbus. Il primo aereo per United doveva essere consegnato in primissima primavera secondo quanto si riferiva l’anno scorso nelle comunicazioni. La realtà dei fatti e’ che per Airbus di parla di 12 settimane di ritardo. L’argomento e’ anche stato trattato da Leonard Berberi su Corriere.it
Airbus sta creando problemi anche a ITA Airways che sta limando di qui e di la sugli operativi. Infatti la compagnia aerea italiana nel suo piano doveva ricevere 39 aerei secondo quanto dichiarava a fine 2022 , ora sono scesi a 33. Insomma non e’ un momento facile e a breve ci sarà il problema su Londra City sospesa dal 1 luglio perché German Airways pare che abbia rescisso il contratto per dare i due E190 in ACMI a un altro vettore, pare KLM. Il vettore olandese ad esempio ha due aerei E195 E-2 in Brasile in attesa di consegna e problemini con quelli in servizio per i motori PW GTF che non mostrano affidabilità.
Non si esimia ATR che ad esempio ha consegnato il 26 maggio scorso l’ultimo dei cinque ATR72/600 alla Air Corsica , doveva invece arrivare in marzo 2023.
Boeing anche lei viaggia sulle 8 settimane di ritardo sulle consegne. Ryanair sta soffrendo su questo aspetto , ma non e’ la sola.
Il problema e’ comune e cioè lo scarso afflusso di parti per la realizzazione o completamento dei velivoli che siano elementi strutturali oppure accessori. La catena di rifornimenti e’ in sofferenza ora che i ritmi produttivi sono in ripresa rispetto agli ultimi tre anni, ma difficilmente potranno essere raggiunti i valori stimati per la seconda parte dell’anno dove sia Boeing, che Airbus avevano previsto un aumento significativo dei volumi di aerei prodotti ogni mese.
E’ un cane che si morde la coda l’effetto venuto a crearsi e per il futuro si vedrà se migliorerà , ma questo e’ un qualcosa che potrebbe essere difficile e impatterà anche sullo sviluppo del trasporto aereo che soffre oggi la mancanza di aerei. Ma ne soffrirà nel domani se gli aerei ordinati non arriveranno secondo le timeline previste e sarà difficile elaborare previsioni di crescita e pianificazioni di sviluppo del traffico.
A ciò si aggiungono i problemi che investono il settore correlato della manutenzione degli aerei con criticità sulla riparazione e revisioni di parti da installare su aerei e motori. Infatti se le parti sostitutive a scaffale non ci sono e non arrivano in tempo , l’aereo rimane fermo e fa slittare tutto, anche le pianificazioni per lavorare nuovi aerei.
L’articolo di Leonard Berberi e’ al link :
Ma i ritardi non sono solo per colpa dei costruttori di aerei, la mancanza di staff nelle compagnie aeree o aeroporti, oppure gli scioperi, c’è’ anche il fenomeno dei minori spazi per il controllo del traffico aereo che deve sopportare a causa della guerra in Ucraina o restrizioni varie il problema di far circolare più aerei. Il problema a questo punto porta alle attese, che poi in qualche caso si tramutano in cancellazioni.
Insomma, per ancora molto tempo non ci sarà da stare allegri..