
Leonard Berberi ha trovato l’italiano il quale era a bordo dell’Embraer 120 Brasilia della Halla Airlines spezzatosi in atterraggio a Mogadiscio.
E’ un lombardo di 53 anni e si chiama Alessandro Gerevini, in un’intervista ha parlato di quel volo interno in Somalia da Gerowe a Mogadiscio.
Il velivolo era di 33 anni, ma questo non farebbe testo, anche se le due vo dizioni non erano ottimali in quanto non tutti posti avevano una cintura di sicurezza funzionante per le necessità durante atterraggio / decollo o turbolenza.
Insomma da quel che si legge a questo link :https://www.corriere.it/cronache/23_luglio_16/incidente-aereo-somalia-l-italiano-sopravvissuto-in-volo-senza-cinture-un-passeggero-piu-82c065f8-2364-11ee-b502-ec4b73fb958b_amp.html
Oltre alle cinture c’era altro che non andava, un passeggero in più rispetto al consentito seduto sullo strapuntino dell’assistente di volo.
Un volo normale , il catering sorprendentemente decente, tutto bene fino all’arrivo a Mogadiscio quanto un botto ha accompagnato un atterraggio forse più pesante del solito e l’aereo che perde un carrello di atterraggio e inizia a sbandare sulla pista e si ferma contro la recinzione dello scalo abbattendosi e poi spezzandosi. Quindi la precaria uscita fortunatamente illeso e senza danni. Altri passeggeri hanno subito ferite di vario tipo anche per chi non aveva la cintura di sicurezza disponibile.
Il passeggero racconta di aver acquistato il biglietto in un’agenzia di viaggi locale. Queste compagnie in molti angoli del mondo difficilmente si equipaggiano con sistemi di vendita autonomi oppure mediante compagnie virtuali con piastrina per i GDS. Tutto e’ così alla giornata come il peso e il valore della vita di aerei che volano privi dei crismi di sicurezza.