Caro voli. O’Leary (Ryanair) dice “il decreto italiano e’ spazzatura….”

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Cosi titola Corriere.it aggiungendo “…non lo rispetteremo”. E’ quello che Michael O’Leary – Ryanair Group CEO – ha detto a Leonard Berberi in un intervista uscita pochi minuti fa sul quotidiano nazionale italiano.

Come e’ noto il numero uno di Ryanair e’ in Italia e Berberi lo apostrofa “e’ un fiume in piena”.

L’intervista verte sul caro voli del decreto del Ministro Adolfo Urso che per O’Leary e’ spazzatura e la stessa cosa ha detto a ENAC.

L’intervista e’ al link:

https://www-corriere-it.cdn.ampproject.org/c/s/www.corriere.it/economia/aziende/23_settembre_12/caro-voli-o-leary-ryanair-il-decreto-italiano-spazzatura-non-rispetteremo-fd616bb6-513d-11ee-929c-7dcc808a97b8_amp.html

O’Leary dice che ha iniziato a togliere capacita’ sulla Sardegna dell’8% e del 10% sulla Sicilia. Riduce i voli su quelle tratte nazionali e le aumenta sull’internazionale, dove il decreto non puo’ essere applicato.

Nel comportamento sfrontato di O’Leary si cela il fatto che questo decreto in Europa potrebbe essere cassato dalla UE e quindi reso inapplicabile, perche’ e’ contrario alla legislazione europea sulla libera concorrenza.

O’Leary dice che e’ illeggibile e sopratutto che anche al Ministero non sanno dare spiegazioni esaurienti.

Smentisce il fatto che vi sia un algoritmo che regoli la variazione delle tariffe in relaziome a un tipo o modello specifico di cellulare. A questa richiesta spiega che l’algoritmo ragiona se il prenotato e’ basso si abbassa. Se e’ verso l’alto le tariffe si alzano.

Invece, sulla riduzione della capacita’ invernale ci potrebbe essere un sentore o avvisaglia che il traffico delle prenotazioni non procede come previsto. Cioe’ tra fine ottobre e la prima quindicina di dicembre e’ scarso e lento. Cosi come da dopo l’Epifania e fino a meta’ marzo 2024. La riduzione in tal senso c’e’ stara con rotte sospese tra i primi di novembre e la meta’ di marzo. Su altre ci sono solo aggiunte di capacita’ tra il 20 di dicembre e i primi di giorni di gennaio, giusto tre settimane. Cioe’ i “terrible 90s” cone usano li chiamano gli americani, i periodi di bassa domanda invernale. Quindi, qui viene il gioco di ridurre la capacita’ e alla necessita’ di viaggiare e quindi di acquisto si risponde alzando le tariffe. A sua volta, di conseguenza il rischio di perdere soldi per aerei poco pieni e tariffe al ribasso e’ completamente escluso.

Certamente, la recessione in Germania e altri paesi europei, accoppiando il tutto all’aumento del costo del carburante porta al fatto che e’ consigliabile andarci piano con l’immissione di capacita’. Il tutto portera’ che difficilmente a fine marzo 2024, con la chiusura dell’anno finanziario porti al raggiungimento degli obiettivi da 185 milioni di passeggeri previsti nelle presentazioni di qualche tempo fa. Ma forse e’ meglio cosi, cioe’ fare qualche soldino in piu’ e non trasportare qualche milioncino di passeggeri e perderne. Alla fine cio’ che conta e’ il soldo, il trasporto aereo e’ un business per lucro e non per perdere soldi.

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