
Reuters rivela che Boeing avrebbe ritirato una richiesta di esenzione per le modifiche a due sistemi che fanno parte del velivolo B737-7 attualmente in corso di certificazione.
L’aereo deve incorporare i cambiamenti nei sistemi:
- nacelle inlet structure
- engine anti-ice system to prevent overheating (sovratemperatura)
se la richiesta di esenzione fosse stata approvata permetteva alla Boeing di ottenere la certificazione dell’aereo B737-7 e poi introdurre la modifica in seguito.
La ricezione della certificazione del B737-7 sarebbe stata la possibilita’ di poi procedere a quella per il B737-10.
La modifica della nacelle inlet structure si riferisce a prevenire un problema all’engine inlet barrel e alla sovratemperatura del motore che potrebbe creare problemi allo stesso. L’engine nacelle e’ dove viene alloggiato il motore.
Lo scrive Reuters al link:
La decisione proviene dopo il fatto accaduto al B737-9 Alaska Airlines e tutti i successivi problemi costruttivi diretti e indiretti avvenuti nelle realizzazioni nell’ambito del sistema qualita’ aziendale del costruttore americano .
Le due modifiche stanno evidentemente prendendo tempo e lo spirito della richiesta proveniva nel ridurre certi tempi che ora stanno creando problemi di pianificazione a chi ha ordinato in massa il B737-7 ed il B737-10.
Infatti per il primo in sequenza di certificazione e’ Southwest, la piu’ grossa lowcost mondiale a doverlo ricevere quest’anno e ora sembra che sia uscito dalle pianificazioni operative per l’anno in corso stante il fatto che non e’ ancora stato certificato. Poi a seguire United Airlines, che ad esempio sta sondando la Airbus per un ordine di A321neo che copra gli eventuali ulteriori ritardi alle consegne dei B737-10 da tempo ordinati in 277 esemplari e che proprio pochi giorni fa’ ha indicato che non farebbe piu’ parte dei piani futuri per la flotta del vettore. Anche se nessuna azione e’ stata intrapresa a livello di cancellazione dell’ordine. Ecco, perche’ ieri il nr.1 di Ryanair Michael O’Leary ha detto che la sua compagnia sarebbe interessata a rilevare al giusto prezzo gli aerei B737-10 lasciati invenduti da vettori americani.
Il tutto e’ proprio sulla scia del fatto che Scott Kirby – CEO United ha fatto un viaggio non previsto alla Airbus a Tolosa per sondare il terreno di una possibile soluzione al fatto che si possa inserire in flotta degli A321neo, un modello molto richiesto coinvolgendo anche lessor nell’operazione per risolvere il nodo dei velivoli. Un nodo di difficile soluzione visto l’andamento degli ordini, consegne e peraltro anche degli attuali ritardi generali per il flusso di parti vhe dai fornitori servono all’assemblaggoo degli aerei.
Insomma non sono pochi i grattacapi che ha il management del costruttore americano. Tutto quanto non altro favorisce quello europeo rivale, a poter aumentare la sua market share gia’ superiore nel medio raggio. Boeing e’ al 40% e potrebbe scendere ancora. Il tutto, perche’ gli ultimi problemi emersi con il fatto della mid cabin exit plug persa in volo dall’aereo di Alaska Airlines, si sono assommati a quelli gia’ in essere sul tavolo del regulatore americano. Il quale e’ alle prese di una perdita di confidenza sull’affidabilita’ Boeing, la quale deve riguadagnarla con azioni che le permettano rapidamente di recuperarla e ritornare a mostrare quella credibilita’ che in passato aveva. Oltre ai problemi tecnici emersi, recentemente si era letto, che durante il processo certificativo del B737-7 , Boeing nei confronti di FAA era spesso stata non esauriente nella documentaxione che doveva produrre. Tutto questo mette purtroppo alle strette il regolatore nel dover allungare i tempi nella concessione della certificazione , per vedere assolte le sue necessita’ di essere confidente, che il progetto abbia assolto tutti i requisti per la successiva ricezione del type certificate.