
L’ordine per Tibet Airlines per 40 aerei e gli avvicinamenti di COMAC possono essere in futuro un problema ai business di Airbus e Boeing?
Andiamo quindi per gradi e valutiamo gli stati di fatto. Non e’ un caso che l’ordine piazzato da Tibet Airlines sia stato diramato al Singapore Airshow. Una chiara mossa per dire “anche noi ci siamo” con un qualcosa di simile all’A320, anzi a mezza via tra quello e l’A319. Oltre a che l’aereo in display in questi giorni a Singapore sta suscitando interesse da chi sta visitando la kermesse aeronautica piu’ importante del far east asia. CAAC qualche tempo fa’ ha annunciato che intende porre in atto azioni al fine che il C919 in futuro voli in Europa, dove la condizione sine qua non e’ di ottenere il type certificate di EASA.
Ma che il mondo di quell’area geografica possa a breve preferirlo in una certa percentuale, cio’ non e’ da escludersi. L’egemonia cinese facendo pressione su potenziali clienti e sulle singole CAA locali potrebbe essere un problema per i due colossi aeronautici Airbus e Boeing? L’Asia insieme all’Europa sono mercati in notevole sviluppo dove la domanda di aerei e’ formata da volumi elevati. E’ chiaro che i cinesi sono molto attraenti e presenti specie nel caso di governi deboli e possono mettere totalmente in atto azioni globali di prodotti e di diversa tipologia all’interno di un ventaglio di proposte economiche, che includano anche gli aerei di loro costruzione. Pero’ quelle CAA sono poi legate a doppio filo da cio’ che faranno EASA e FAA. Quindi il margine di manovra in generale e’ molto basso.
E’ qui entra in gioco il fatto di capire cosa EASA fara’ con COMAC in termini di concedere una certificazione sul prodotto C919. E’ ovvio che i cinesi oltre alle CAA locali ha bisogno di “una spalla” che conti e che le convinca a permettere di operare con vettori che sono da loro sorvegliati.
Ma EASA gia’ a suo tempo ha ricevuto la richiesta di certificazione e su questa domanda ha gia’ detto di voler vederlo volare e ammassare ore di volo. Un nulla di fatto.
Il COMAC C-919 ha suscitato interesse al Singapore Airshow perche’ l’aereo cinese e’ zeppo di tecnologia occidentale vedi i motori LEAP, avionica Honeywell e Eaton, poi altri componenti di Michelin e Liebherr. Quindi potenzialmente interessante a livello logistico e di confidenza sul mercato per l’aspetto funzionale, affidabilita’ dei prodotti e delle aziende, sia per gli operarori, che i certificatori.
Ma tutta questa presenza di tecnologia occidentale e’ un grosso problema per la Cina che non ha completamente in mano quel che serve a far funzionare gli aerei di costruzione nazionale. Infatti, non ha ditte che producano componenti similari, che abbiano gia’ ricevuto le certificazioni da parte dei regolatori occidentali dopo aver seguito le qualifiche sotto le loro norme. Oltre al fatto che ad esempio sempre gli enti occidentali non accetterebbero la presenza di materiale elettronico cinese. A tutto questo per validare un prodotto cinese come un aereo, che abbia tecnologia cinese o occidentale e’ imperativo che venga seguito un programma di prove per verificare la corrispondenza con la nornativa vigente per la concessione del type certificate. Questo, perche’ i cinesi lo hanno gia’ certificato, ma sulla base di quali attivita’ siano state condotte al finr di rilasciare il certificato per impiegarlo. In passato molti prodotti di costruzione cinese hanno avuto pesanti limitazioni sul loro utiluzzo al di fuori della Cina, perche’ non si ritenevano esaustivi i procedimenti di verifica attuati dai costruttori e validati da CAAC.
Se come scrive Leonard Berberi su Corriere.it, che sia Airbus e Boeing non vedono nulla in contrario alla presenza di un ulteriore concorrente ai loro prodotti. Cio’ che potrebbe inficiare la poca differenza di prezzo di listino dagli altri prodotti dei concorrenti, invece potrebbe essere che i cinesi scontino pesantemente il C919. A questo punto verrebbe da chiedersi quale rateo di affidabilita’ globale ha il C919, rispetto ad A320 e B737. Il tutto ovviamente in quello che il mercato occidentale o globale chiede in termini di affidabilita’.