
E’ quanto emerge da quello che ha detto Carlo Stradiotti – AD di Neos a Leonard Berberi del Corriere della Sera.
Infatti ora il 90% dei voli operati da Neos e’ composto da colegamenti di linea, in parte con allotment dati agli operatori turistici e molti che seguono i filoni di traffico su diversi mercati, anche quelli che transitano dall’Italia riempendo voli da una destinazione e poi continuando su un altro collegamento sempre Neos.
La flotta e’ conposta da 16 aerei: 6 B787-9, 5 B737-8 e 5 B737/800. Quali sono i voli dove operano questi aerei? Caraibi, Maldive, Africa Orientale. Poi India verso Italia , ma pure verso USA e Canada. USA e’ annuale su New York JFK. Poi c’e’ il Kazakistan.
E’ un mercato che cambia e lo leggiamo dai segni meno come l’Egitto che paga il conto con il -30% della situazione critica in Israele. Pero’ il fatturato cresce per l’atteta analisi del mercato e delle sue prospettive con la continua ricerca di quelle opportunita’ alternative su altri aspetti che permettono poi di fare 778 milioni di € di fatturato con il piu’ 33% sul 2022. L’EBITDA e’ positivo per 68 milioni di € +287% e l’utile e’ stato di 42 milioni di € con un piu’ 280%. Aumentati anche i lavoratori di 334 unita’ nel 2023 saliti in totale a 1200.
I charter tradizionali su crociere, sport e musica sono calati al 10% del business totale.
Berberi scrive che secondo fonti Cirium i posti messi sul mercato da Neos saranno 2,6 milioni. Tra questi ci sono anche quelli del nuovo volo tra Palermo e New York JFK previsto tra giugno e tutto settembre, con l’ambizione in valutazione di estenderlo a meta’ ottobre.
Stradiotti spiega le difficolta’ sulla Cina, e’ l’unico operatore italiano con due voli settimanali, il quale si scontra con le 55 frequenze settimanali delle aerolinee cinesi su diversi punti di partenza e che in Italia scaricano tutto il traffico anche turistico che va verso l’Europa. Oltre a questa disparita’ di volumi rispetto anche all’Europa, le cinesi possono sorvolare la Russia, risparmiando in costi di carburante e globalmente gestione degli aerei ed i loro costi. Quando invece Neos battendo bandiera italiana non puo’ sorvolare la Russia ed e’ in svantaggio rispetti alle cinesi e nondi poco a livello costi.
Ma Stradiotti non si abbatte e pensa alle opportunita’ del Punjab in India che puo’ essere quella opportunita’ verso l’aumento delle frequenze e l’introduzione in flotta di un altro B787-9 che a questo punto puo’ essere economicamente giustificabile come ritorno dell’investimento insieme a qualcosa in piu’ su Caraibi e Africa.
Ha un occhio anche su Roma Fiumicino oltre a Milano Malpensa e Verona.
Per il futuro Stradiotti vede due criticita’. La prima e’ Boeing che come per tutti gli altri clienti allunga i tempi delle consegne. Infatti i prossimi tre B737-8 arriveranno l’anno prossimo e non in questo primo semestre. Cosi come accadde al recente aereo arrivato previsto per ottonre scorso e poi arrivato praticamente sei mesi dopo. Poi c’e’ il RefuelEu imposto da Bruxelles che si deve hsare come carburante sostenibile SAF sempre di piu’ anno dopo anno, ma ha il problema che oltre ad essere piu’ caro, non c’e’ nelle quantita’ che ha previsto la UE. I problemi inizieranno proprio dal 2025. Poi ci si lamenta se i prezzi aumentano.