
La situazione attuale in Medio Oriente e’ per ITA Airways un problema non da poco e assieme al conflitto russo-ucraino, entrambe creano complicazioni che impattano sul piano commerciale, dei conti, quello operativo e dei piani di sviluppo.
Infatti come ha detto Andrea Benassi – DG ITA Airways “senza l’attuale situazione in Medio Oriente volevamo aprire nuove rotte per Amman e Beirut. Ma la situazione venuta a crearsi non puo’ permetterci di farlo”.
E’ di queste ore tra l’altro che ITA Airways ha sospeso di nuovo i voli su Tel Aviv. Lo stesso Antonino Turicchi – Presidente Esecutivo di ITA Airways ha detto che Tel Aviv e’ il primo mercato per reddittivita’ per ITA Airways sia sul punto a punto da e per Roma e per le prosecuzioni su Europa, Nord e Sud America.
L’impatto della sospensione dei voli su Israele puo’ costare molto a livello di mancati incassi, che si collegano ai budget, ma pure alle uscite per non poter impiegare proficuamente aerei su quella rotta. Oltreche ad una operativita’ a singhiozzo si contrappone il problema successivo dell’incertezza a viaggiare da parte dei passeggeri ed il ritorno a regime della rotta quando verra ripresa. A queste ragioni si puo’ che la data di ripresa non e’ nota quando effettivamente sara’.
A tutto questo si aggiunge l’incertezza operativa dell’area per spazi aerei insicuri e quindi da evitare per problemi legati alla sicurezza di passeggeri ed equipaggi. Ma anche alla condizione operativa di sicurezza dettata dai lessor proprietari degli aerei insieme alle presumibili limitazioni assicurative. Tutto questo comporta tragitti piu’ lunghi per evitare le aree problematiche e quindi tutto si traduce in costi incrementati per attivita’ di volo supplementare che deve trovare un equilibrio economico con i risultati dalle vendite. Solamente l’esempio della Roma-Haneda con circa due ore aggiuntive su ogni segmento comporta un surplus tra le 100/110 ore per ogni mese. Tutto questo impatta sui conti, seppur in minor misura del globale, ma e’ anche vero che se non ci fosse questa situazione sarebbe meglio.
A questo punto si puo’ ipotizzare che rispetto ad una situazione tranquilla del pre conflitto russo-ucraino e la recente problematica in Medio Oriente, i costi e mancati incassi portano ad un risultato negativo che per anno supera tranquillamente la decina o ventina di milioni di €.