I lavoratori Boeing di Seattle accettano il contratto e riprendono a lavorare

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C’è una fumata bianca a Seattle sulla questione che da due mesi e oltre attanaglia la Boeing e cioè lo sciopero che ha bloccato le linee di produzione dei B737 e non solo. Infatti le rivendicazioni sindacali eano sugli umenti che nelle due offerte presntate in precedenza da Boeing erano state ritenute inconsistenti per coprire la perdita del potere di acquisto delle paghe dei 33mila dipendenti impegnati nei complessi industriali dell’area di Seattle.

IL 59% dei dipendenti ha approvato lo scheme di accordo che prevede in quattro anni l’aumento. Prima del voto di lunedì, i Machinists avevano respinto due offerte della Boeing, in quanto spingevano per maggiori concessioni sui salari, che non sono riusciti a tenere il passo con il costo della vita salito alle stelle nell’area di Seattle nell’ultimo decennio. L’ultima offerta contrattuale, presentata dalla Boeing giovedì, includeva un aumento generale dei salari del 38% nei prossimi quattro anni, che si compone a circa il 43% nel corso della durata dell’accordo.

Lo scrive il Seattle Times al link:

https://www.seattletimes.com/business/boeing-aerospace/boeing-machinists-approve-new-contract-ending-strike/

In una dichiarazione rilasciata lunedì sera, il CEO di Boeing Kelly Ortberg ha espresso ottimismo sul fatto che, in futuro, i Machinists e la dirigenza di Boeing potrebbero lavorare insieme “come un unico team”.

“Andremo avanti solo ascoltando e lavorando insieme”, ha affermato. “C’è molto lavoro da fare per tornare all’eccellenza che ha reso Boeing un’azienda iconica”.

Jonathan Blubaugh, un macchinista del centro di consegna Boeing di Seattle che lavora per l’azienda dal 2008, ha votato per approvare il contratto perché, ha detto, “se rifiutiamo questo, il prossimo contratto sarà peggiore”.

Alla domanda di lunedì se ci sarebbe stata rabbia persistente per la tattica di Boeing di minacciare di ridurre la prossima offerta se questa fosse stata rifiutata, Holden ha detto che “è stata una dura contrattazione da entrambe le parti, e ci sono sempre risentimenti”.

“Ce la faremo e torneremo a costruire aerei”, ha detto Holden. “Lavoreremo sulla relazione più tardi”.

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