
L’analisi di oggi verte sul fatto di come i tre maggiori vettori lowcost/lowfare nella giornata di ieri abbiano volato molto di meno rispetto a qualche giorno fà. Anche meno rispetto ai legacy. Una vera battuta di arresto generalizzata. Ryanair con i suoi 1268 voli ha volato meno di Turkish Airlines. Lufthansa ha volato di più di easyJet e Wizz Air confrontate singolarmente. Il modello lowcost/lowfare pare che soffra di più quest’anno rispetto a dodici mesi fà. Forse un advance booking non proprio promettente bene , che le ha forzate a tagliare voli in corso d’opera della stagione. La riduzione dei voli infatti e’ maggiore. Il legacy invece con la ripresa del traffico sulle lunghe distanze con i loro hub and spoke va meglio e continua a crescere. Oltre al fatto che non ci sono vettori low cost che facciano sia corto, che lungo raggio. Un altro dettaglio, il cargo che non vola nei low cost, con il problema del Mar Rosso aiuta tanto di più i vettori legacy e gli riempie nuovamente tutti gli spazi a disposizione. Anche se un volo a lungo raggio, magari ha un po’ meno passeggeri, la stiva lasciata vuota dai bagagli mancanti viene riempita da merci in entrambe le direzioni, che pagano mediamente di piu’ , perché gli spazi sono esauriti, anche per settimane in anticipo sulle partenze. Talvolta é critico trovare il modo di inviare merci all’ultimo minuto.
Ieri in questo articolo sulla frenata delle operazioni di Ryanair, avevamo dato il dato di lunedi scorso, quando il 6 gennaio erano stati 3239. Invece, ieri 8 gennaio sono stati 1268, quasi 2000 in meno, meno della metà. E’ il 39,15% dell’operatività rispetto al giorno prima pari ad una media di piu’ di 6 aerei fermi su 10.
Ma come era stato il 2024, l’8 gennaio operò 2932 voli. Il 5-1-24 fu il top con 2991. Il 9 gennaio 2024 furono 1559. Se misuriamo la forbice, il 9-1-24 ha operato il 52.12% dei voli.
Tra quest’anno e l’anno scorso la differenza e’ di 13 punti percentuali. La differenza non e’ poca e vista l’emissione di offerte con sconti su voli per i prossimi tremesi fino a fine marzo 2025, significa che quest’anno “i terrible 90s” si faranno sentire di più che l’anno scorso. Ergo, anche Ryanair soffre una certa congiuntura del mercato che presumibilmente mostra una crisi nei consumi di quel segmento che non volava di certo per necessità. Vista la situazione del business travel, nei giorni di metà settimana dove Ryanair ha tagliato molto. Parliamo del martedi, mercoledi e giovedi. Quindi c’e’ un moderato business travel, meno leisure in generale e forse e’ stabile il VFR.
Ma pure easyJet non ha fatto che la stessa cosa, cioé tagliare di più della metà gli operativi. E’ passata a 789 voli di ieri contro i 1672 del 5 gennaio. E’ il 47,18%. Per vediamo che ieri ha volato meno di Wizz Air. Negli stessi giorni il vettore ungherese ha operato 890 voli il 5 gennaio e 808 nella giornata di ieri. E’ il 90,78%, poca roba insomma, rispetto alle altre due. Ciò nonostante i suoi problemi con un quinto della flotta a terra per i problemi ai motori ha ridotto del 20% la sua disponibilità. Oltre al fatto che Wizz Air vola con una flotta di 226 aerei, al loro dei grounded che sono all’incirca 40 contro i 353 dei tre AOC di easyJet.
Allo stesso modo, nonostante l’operatività ridotta sia Wizz Air, che Ryanair volano molto di più del 2019 e ancora easyJet e’ sotto quei numeri. Infatti sia il giorno 5 gennaio quando ha operato 1672 voli, nel 2019 era di 1722 voli. Ieri a fronte di 943 voli operati nel 2019, come detto erano stati 789. Il tutto con una flotta maggiore a disposizione. L’utilizzazione degli aerei di easyJet rimane pro capite molto più bassa del 2019.
I dati sono provenienti dalle statistiche giornaliere dispinibili nei database di Eurocontrol.