
Ieri all’Airport Day a Bologna, una delle 17 società che hanno organizzato l’evento globale italiano insieme a Assaeroporti, si e’ parlato di trasporto aereo oggi e domani. Bologna ha archiviato un 2024 da record con quasi 10,8 milioni di passeggeri. Il prossimo anno inizierà a progettare il masterplan per il periodo che va dal 2030 a fine concessione, il 2046. La societa’ che gestisce lo scalo e’ un misto di privato pubblico, ultimamente il pubblico e’ salito con l’acquisizione del 9,9% di F2i venduto a Camera di Commercio di Modena per quasi 2/3 e il resto a quella di Bologna. Il Marconi e’ quotato in Borsa, ha investito 44 milioni di € nel 2024 e altri 100 milioni li investirà tra il 2025 ed il 2026. Ma vuole continuare a crescere fino a 20 milioni di passeggeri. Il Presidente Postacchini ha detto “Noi siamo sempre disponibili a ragionare su nuove opportunità e a valutarne le condizioni”. Tutto e’ molto sibillino nel voler far capire che lo scalo essendo quotato in Borsa ha limiti di manovra molto chiari. Insomma, la tutela degli investitori , quelli pubblici, ma sopratutto quelli privati, Mundys ha il 29,34% e c’e’ una quota di flottante importante. Oltre al fatto che gli investimenti ed i programmi futuri sono totalmente provenienti dalle risorse messe a disposizione dalla società. Oppure facendo ricorso al credito. Per questo fu quotata in Borsa, perché al momento su come reperire i fondi, Postacchini ricorda che era sotto capitalizzata, la Borsa con la quotazione ha permesso il reperimento dei fondi necessari. Mai provenienti da finanziamenti pubblici. Bologna ha escluso la realizzazione di una nuova pista, ma per lo sviluppo farà leva sulla migliore utilizzazione degli slot a disposizione e l’impiego di aerei a maggiore capacità.
La Regione con il nuovo Governatore De Pascale vuole dare una quadra alla situazione degli aeroporti regionali. E’ disposto anche a fare una legge ad hoc per il sistema aeroportuale dell’Emilia Romagna. Per ora ci saranno incontri in futuro tra Regione , Enti locali e societa’ di gestione per vedere come dirimere lo sviluppo. Nell’idea c’e’ la volontà di mantenere Bologna come capo fila, poi a seguire Rimini. Entrambi a suon di investimenti si sono ritagliati un loro mercato. Poi ci sono Forli e Parma.
il Governatore De Pascale ha espresso ieri un suo pensiero laico sulla cosa, anche se cio’ che vuole fare si dovra’ scontrare con la realtà dei fatti che non deve configurarsi con l’accusa di finanziamento di Stato. Infatti la Regione vuole trovare uno strumento normativo che sostenga la crescita del sistema aeroportuale nella sua interezza. In quale modo lo vuole realizzare? Una società, oppure una partecipazione nelle singole società con immissioni di fondi ed e’ qui che le cose dovranno essere fatte senza violare le leggi vogenti sia nazionali, che europee. Le societa’ di gestione tra l’altro sono tutte private.
Nei prossimi giorni, l’assessore ai trasporti Irene Priolo incontrera’ le societa’ di gestione per iniziare la discussione. Su Bologna pende il discorso dell’inquinamento acustico e lo scontro con il Comune. Nei giorni scorsi la Priolo ha incontrato La vice sindaco di Bologna Emily Clancy, fautrice nel medio e lungo termine della ridistribuzione del traffico negli altri aeroporti regionali.
La situazione che Via Aldo Moro andra’ a creare dovra’ tener conto anche del fatto che il traffico non lo gestisce la Regione come scelta e indirizzi come vocazioni, ma bensi sono le compagnie aeree che rischiano in solido finanziariamente l’operativo dei collegamenti aerei. Quindi su atteggiamenti non consoni con le regole di mercato, il rischio e’ che i vettori si rifiutino di seguire le volonta’ del pensiero politico, dirottando lo sviluppo su altri territori, anche vicini. Quindi i pensati benefici, diventeranno l’opposto cioe’ avranno l’effetto di un boomerang. Tanto e’ il mercato delle compagnie aeree a determinare il futuro dei territori e degli aeroporti. Il cercare di indirizzarlo a proprio piacimento ha un effetto assolutamente negativo.