
Se qualche tempo fà Carsten Spohr in una itervista che ci ha rilasciato sulla mancanza di un cielo unico europeo ci indicava in un 10% il costo extra per Lufthansa. Ovviamente questo costo sulla mancanza di un cielo unico europeo doveva essere spalmato su tante attività che permettono a questo valore di essere un extra costo per il bilancio di un vettore.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di parlare velocemente con Kenton Jarvis, il nuovo CEO di easyJet ed il costo per il vettore orange della mancanza per il suo vettore, che dirige da qualche mese, del “single European Sky” per easyJet é molto più alto. Infatti sale al 15%.
Questo é il costo che ogni anno paga economicamente easyJet per la sua mancanza. Il 15% secondo Jarvis non va solo calcolato sull’extra fuel, ma su tutto l’impatto operativo cioé l’uso di equipaggi, gli aerei che volano di più per operare i voli, ovviamente più costi per le parti di ricambio. Quindi sull’ambiente c’é un più CO2 emesso e tanto altro.
easyJet é un vettore che utilizza per la maggior parte dei suoi voli gli spazi controllati europei. Ma se Eurocontrol esiste, é vero che ogni paese gestisce il traffico aereo sul paese di sua pertinenza e quindi non in una ottica omogenea come da oltre due decenni chiedono i vettori. Jarvis quanto a conti conosce bene il tutto, in quanto prima di essere CEO da inizio anno, in precedenza per qualche anno e’ stato il CFO, cioé chi teneva i conti ed “i cordoni della borsa”. Insomma dal suo punto di vista ha visto ogni spicciolo che usciva dai conti del vettore orange, Ovviamente, vedere eliminare questo costo sarebbe una felicità per la sua azienda.
É normale che questo extra costo non lo paga alla fine easyJet, ma viene applicato come quota parte aggiuntiva al costo dei biglietti che i clienti pagano per volare. Insomma é un qualcosa che va a cascata ed é sempre l’ultimo a rimetterci.
Jarvis ci ha detto qualcos’altro che pubblicheremo a breve.