
easyJet ora ha una base a Milano Linate. 5 gli aerei presenti da ora e per i prossimi tre anni.L’apertura di questo importante investimento é stata l’occasione italiana per la prima apparizione di Kenton Jarvis, che per qualche anno e’ stato il CFO di easyJet e ora dall’inizio dell’anno é diventato CEO al posto di Johan Lundgren che ha lasciato l’incarico.Con lui abbiamo scambiato due veloci chiacchiere come avevamo già anticipato anche in questo articolo.

Oggi é a Linate per aprire la nuova base?
Si, sono molto felice di essere qui a Milano Linate, qui basiamo 5 aerei e apriamo 16 nuove rotte. In totale sono 21. E’ stato un lavoro molto duro per noi. Ma siamo qui.

Poi siete anche a Malpensa?
Certo, con una forte presenza e 22 aerei presenti, che permettono di operare decine di destinazioni. L’abbiamo aperta nel 2006.

C’e’ anche Roma Fiumicino?
Si abbiamo aperto qualche giorno fà su Roma con tre aerei e cinque nuove rotte.
In totale quanti aerei in Italia?
38 velivoli tra Milano Linate, Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Napoli. Dall’Italia voliamo su oltre un centinaio di destinazioni.
Quanto puo’ crescere la vostra quota di business travel qui a Linate?
Noi vogliamo catturare più quote di mercato nel business travel con la nostra presenza all’aeroporto di Linate. Definitivamente lo vogliamo fare. Linate per questo é un buon investimento perché possiamo offrire nuovi voli per Francoforte, Bruxelles e verso altre importanti capitalii di questo segmento. Primo: L’importanza é quella di offrire i voli negli orari più interessanti per il business travel come la mattina e la sera con la la prima e la quarta ondata piuttosto che a centro giornata.
Secondo: é quello di far conoscere il nostro ottimo prodotto che noi offriamo come la easyJet plus card che permette interessanti opzioni per chi viaggia molto come quella di ottenere ad esempio la fast lane agli imbarchi, di scegliere il posto, il bagaglio a bordo. Per questo offriamo il 51% di sconto sul costo del primo anno per chi e’ frequent flyer con aerolinee del Lufthansa Group. Questo permetterà di mostrare i nostri servizi, i nostri prodotti, la nostra efficienza.
Quanto é stato l’investimento in Italia con l’apertura di Roma Fiumicino e Milano Linate?
Noi abbiamo fondamentalmente posizionato otto aerei tra Roma Fiumicino e Milano Linate. Tre sono a Roma e cinque a Milano Linate. Diciamo che l’investimento ha diverse componenti. Ad esempio gli aerei sono su un valore complessivo di oltre 400 milioni di €. Ma c’é da tener conto che ad oggi sono 270 le persone impegnate tra Milano Linate e Roma Fiumicino. Ne andranno aggiunte altre 130 che verranno assunte quando terminerá il wetlease di ITA Airways. Quindi in quel momento a libro paga diventeranno 400 le risorse umane tra piloti e assistenti di volo.
Come vendete i vostri voli?
Maggiormente sul B2C cioe’ sul sistema di vendita nel sito internet, la app e tre piattaforme come i metamotori. Poi si possono comprare anche servizi come alberghi, car rental.
Qual’é il rapporto con il trade?
Noi abbiamo un rapporto buono con l’intermediazione. In particolare nel Regno Unito dove come per il B2C vendiamo come easyJet holidays voli piu’ servizi e per il B2B mediante piattaforma.
Quali sviluppi vi saranno in questo ambito di easyJet holidays al di fuori del Regno Unito?
Guardiamo ai mercati come quello tedesco e svizzero in primis. Poi forse piu’ avanti per l’Italia chissamai.
Passando all’annoso problema della mancanza di un cielo unico europeo circa la gestione dei voli sotto un unico gestore del controllo del traffico aereo. Su quesyo che cosa ne pensa, anche sulla questione costi?
Certamente, sarebbe molto meglio se ci fosse il “single european sky” per l’Europa. In generale il tutto verrebbe ammodernato, diversamente dalla situazione odierna che vede una situazione di vie del cielo del 1950.
Ci spieghi?
Su questo la tecnologia di oggi é totalmente differente. Gli aerei raggiungono la quota di crociera molto più velocemente. Questo rispetto alle tecnologie degli aerei anche di 20 anni fà. In questo caso potremmo raggiungere l’aeroporto di destinazione più velocemente, grazie a migliori instradamenti concessi in Europa e in UK grazie alle nuove tecnologie oggi disponobili. Certo con un cielo unico europeo tutto sarebbe meglio anche per altri aspetti.
Quali?
Solamente il fatto delle emissioni nocive, le carbon emissions, le quali sarebbero inferiori con il fatto di tempi di volo piu’ ridotti e non necessariamente allungate come accade ora.
Questa attuale situazione in quanto si traduce in termini di costi?
Io credo che per noi siamo attorno a circa il 15% dei costi totali. Questo solamente se noi avessimo rotte piu’ dritte, non a zigzag o che cambiano ogni giorno.
In termini di soldi quant’é?
Tenga conto che noi spendiamo ogni anno 2,2 miliardi di sterline inglesi in carburante. Questo e’ il totale finanziario delle fatture che paghiamo per i nostri voli. In questo caso si potrebbe risparmiare almeno 300 milioni di sterline inglesi. Una somma di denaro ce potremmo spendere diversamente in investimenti
Ma non é solo quello?
Esatto, lo stesso 15% si traduce in aerei che volano di più, i pezzi a bordo degli aerei che volano inutilmente, il personale che vola di più, il passeggero che arriva piu’ tardi e paga di più, più emissioni di quanto sarebbe possibile.
Lei é da qualche mese il nuovo CEO di easyJet, ha una o più idee per una nuova easyJet?
No, non necessariamente. Va bene così. Quello invece che penso e che faremo, piuttosto é quello di voler far capire ai nostri clienti, non quelli del Regno Unito, ma di altri paesi che viaggiano verso destinazioni leisure. Ad esempio come l’Egitto , dove non hanno una casa vacanza di proprietà in loco, non hanno parenti in Egitto. Quello che vogliamo fargli capire é che al momento che acquisteranno dove vogliono dormire, noi vogliamo mostrargli cosa possiamo offrire e invitarli a guardare prima le nostre offerte. Perché tendono a comprare per prima cosa il volo poi andare da chi possono prenotare il soggiorno su piattaforme come booking.com o altre. Noi vogliamo proporre le nostre convenienti soluzioni di volo e soggiorno a prezzi contenuti in altri paesi europei, quelle competitive soluzioni che già hanno avuto successo nel Regno Unito.