
E’ iniziata la processione degli aerei Boeing che ancora nuovi lasciano la Cina perchè non vuole fare assoggettare i vettori ai dazi del 145%.
Negli ultimi giorni sono stati già due i velivoli che hanno lasciato la Cina con destinazione gli USA.
Il primo aereo è stato un B737-8 della Xiamen Air , che nel weekend è transitato da Guam, poi Honolulu e quindi Seattle
A seguire uno della Shandong Airlines è decollato da vicino a Shanghai e poi Guam e quindi di nuovo Honolulu e poi verso gli USA.
Già Juneyao non accetterà un B787-9 di prossima consegna e China Southern non eliminerà i B787-8.
E’ chiaro che sono esorbitanti i costi per i vettori che hanno acquistato aerei prodotti dalla Boeing. A questo punto si attendono le mosse dei lessor cinesi.
Successivamente, quale sarà la politica ch verrà presa per la gestione del problema, perchè è un grande problema.
infatti, l’evntuale switch su Airbus, nonostante le varie llnee di produzione, una è presente anche in Cina, è di fatto impraticabile. Perchè? Semplicemente c’è il fatto che il costruttore europeo, tra ritardi propri, della supply chain e gli ordini piazzati, un extra bacth di aerei può essere ricevuto non prima di 8-10 anni.
Alla Airbus, l’alterntiva sono gli aerei di costruzione cinese, che hanno due problemi principali:
- non sono certificati al di fuori della Cina da parte di EASA e FAA, che poi governano molti regolatori,
- i maggiori fornitori di componenti quali motori e accessori sono americani, diverse decne di società, a tutte queste dovranno essere aggiunti i dazi di acquisto. Oltre ai cronici ritardi che ha la supply chain.
Quindi, tante vie di fuga non ci sono. Alterntive praticamente ridotte allo zero.