
Non si capisce dove voglia arrivare Michael O’Leary – Group CEO di Ryanair Holding, con la sua presa di posizione di questi ultimi giorni. É ovvio che la questione dazi pesa e non poco, perché ha una trentina di aerei B737-8200 ancora da ricevere (in ritardo) da Boeing. Infatti, se fossero stati ontime non avrebbe avuto nulla da recriminare. Poi ci sono i 150 aerei B737-10 ordinati e le 150 opzioni, che poi convertirà in ordini fermi.
Gli aerei cinesi
In questo guazzabuglio ha detto alla stampa, che se gli aerei cinesi costassero meno, li prenderebbe in considerazione. Ma, ben conosce, che non essendo certificati da EASA non li potrà mai ordinare e impiegare.
Airbus é fully booked
Non può “andare a bussare la porta” di Christian Scherer alla Airbus, CEO della Commercial Aircraft per vedere di trovare una soluzione ad un eventuale problema, perché ha tutte le linee di produzione piene e gli slot futuri allocati per 6/7 anni.
Quale soluzione?
É ovvio che sta cercando il sistema di fare leva per cambiare la situazione, che se persiste gli porterebbe a due cose:
- incremento costi del budget acquisizione aerei,
- come gestire la crescita se li rifiuta.
Poi, un’altro paio di addizionali su eventuali penali da pagare, anche se pure Boeing ne dovrà pagare per i ritardi. Ma vista la penuria di slot di aerei, anche Boeing sarebbe felice. Anche perché il B737-10 continua a non avere una data di ricezione della certificazione, che prima dovrà essere concessa al B737-7, al quale Ryanair non é interessata. Insomma é “il cane che si morde la coda”.
Quindi, attendiamo i prossimi sviluppi.