
Ieri e’ andato in scena un fatto alquanto imprevisto, ma prevedibile. Nell’ambito della firma del MoU tra IndiGo con le altre quattro: Air France-KLM, Delta, Virgin Atlantic. Infatti, ha visto seduti allo stesso tavolo due persone di notevole carisma e personalità. Ma assolutamente opposti, che in passato hanno avuto “ruggini” molto importanti. Parliamo di Pieter Elbers ora leader di IndiGo e Benjamin Smith alla guida di Air France-KLM.
Il passato
Già da prima del COVID-19 tra i due: Smith e Elbers sin dall’inizio non e’ corso mai buon sangue. Un conflitto continuo su tanti aspetti, praticamente. Smith arrivo’ a metà del decennio scorso. Elbers era già AD e Presidente di KLM avendola rimessa in carreggiata dopo i disastri creati dal precedente AD durato solo un anno e mezzo. Smith era arrivato per sistemare la holding Air France-KLM che navigava a vista tra gli scioperi e le perdite della francese e la forte produttivita’ e utili di KLM rimessa a posto nei conti da Elbers.
Poi l’uscita di Elbers
Nel DNA di Elbers c’e’ quello spirito che fa di KLM un qualcosa “di proprio”, nel senso che deve funzionare e va detto che Elbers e’ capace di gestire il tutto di una linea aerea sapendo ogni aspetto in ogni momento. Non ha mai voluto l’A350, ora arriverà tra poco in KLM, ma ai suoi tempi l’ordine non lo ha mai digerito, i modellini degli aerei furono realizzati e messi in vendita, ma poi mai si concretizzo’ barattandoli con i B787-9 che piu’ di tanto in Air France non era digerito. Ma pure il timing di ritirare i B747-400 in anticipo percge’ diventati velocemebte costosi e obsoleti. Nonostante fossero quasi tutti Combi e servivano a trasportare nolta merce, dove i full cargo non era economici , ma i numeri erano piu’ alti delle sole stive.
Poi la uscita da KLM , nonostante avesse a favore tutto il suo “popolo”, cioe’ i suoi collaboratori che firmarono in massa a suo favore contro la decisione della holding di porre fine al rapporto.
Le strade si dividono, ma il carisma rimane
Uscito in anticipo, Elbers va a prendersi in mano la IndiGo , un vettore che in India aveva gia’ una dimensione da qualche centinaio di aerei e che da lowcost in pochi anni vienevtrasformata in un vettore che puo’ funzionare e fare utili in quel mercato. Insieme al fatto di trasformarla seguendo le necessità del paese, l‘India. Dove e’ un paese in fortissimo e rapidissimo sviluppo, che ha necessita’ di un vettore che cammini rapidamente al suo ritmo. Non quello di Air India e Vistara fuse ancora prese da quel DNA rimasto indietro nei tempi del trasporto aereo e non adatto all’oggi.
Elbers, costruisce la nuova IndiGo che mese dopo mese si allarga in India, in Asia, Medio Oriente e si prende un B777-300ER per arrivare dal suo nuovo partner, la Turkish Airlines per raggiungere in vode share tutto mil mondo.
Non contento di questa milestone, Elbers ne ha raggiunte altre, il business plan e’ chiaro ai pochi che sono capaci di leggere negli occhi e nella sua mondo. L’India con il suo traffico in crescita, la sua posizione geografico puo’ essere un nuovo centro del mondo. E lo sara’ a breve con le centinaia di A320neo family che ha ordinato in due tranche da quasi un migliaio di velivoli da qui al 2035. Elbers nella sua visione e lungimiranza si e’ assicurato gli slots necessari nelle linee di produzione di Airbus come prime contractor per i volumi richiesti. Tra questi ci sono una settantina di A321XLR per ragiungere i mercati slim di Asia, Africa e Europa. La lungimiranza nel disegno e’ spaventosa con un sistema di multihub, connessioni e intese siglate con tanti vettori vedi JAL, Qantas, ma pure la stessa KLM.
Quindi l’ordine per A350-900
Lui preferisce sul lungo raggio i velivoli Boeing, ma i guai recenti su blocchi di costruzione, consegne e quality issues rapidamente lo hanno fatto propendere per l’altro contendente, l’A350 e ne ordina 30 con 70 opzioni. Poi ieri ne converte altri 30 in ordine fermo. Insomma una potenza di fuoco da oltre 130 aerei per il lungo raggio da affiancare al migliaio e oltre che pian piano avra’ di A320neo family e ATR72-600 sul regional indiano sottile.
Anticipa l’inizio del lungo raggio
C’e’ chi ha necessita’ da tempo di fare ACMI per i suoi B787-9 e si chiama Norse Atlantic Airways e lo stesso vettore norvegese nella parte finale dell’anno scorso e molti credevano che fosse un vettore dell’area a volerli. Invece alla fine era Elbers che prima ne blocca uno e da marzo apre Bangkok. Poi altri due e alla fine tutti e sei che Norse aveva annunciato. Apre Manchester che fa il caso di Virgin Atlantic e Amsterdam a KLM. Poi l’annuncio di Copenaghen e Londra per quest’anno e quindi Atene per il 2026. Un piano perfetto, senza una sbavatura.
Quindi il MoU di ieri
Il MoU di ieri e’ stato una conseguenza di tutto, ma frutto di una interlocuzione per un affare che converrà sia a Bastian di Delta, Weiss di Virgin Atlantic. Poi c’e’ Smith di Air France-KLM. Se i primi due sono sempre stati in buoni rapporti con Elbers, non si puo’ dire dell’altro che ha tutte le sue problenatiche in casa KLM con gli shortage operativi dovuti alle carenze di piloti per i part time e altre ragioni. Il tutto forse di una mancanza di pianificazione? Il tutto crea numeri non confortanti nei conti.
Anche in Air France con le scelte per gli A220-300 con i suoi problemi ai motori e altro.
Quindi chi avra’ vinto tra i due?