Wizz Air prevede ulteriori ritardi nella consegna dei nuovi aerei

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L’ordine per 280 aerei a suo tempo piazzato alla Airbus, subirà ritardi di almeno un anno per il suo totale completamento. Questa commessa era prevista in completamebto per il 2030, ma ora si parla del 2031. Ma nelle pianificazioni del vettore lowcost ungherese si parla di un tempo che può ulteriormente slittare per un altro anno e fino a tre anni. Una condizione non poco gradita perché implica altri fattori tutti negativi. Quali, proviamo a spiegarli.

Cambio della pianificazione

Il ritardo nella consegna dei nuovi aerei impone il fatto della riprogrammazione delle pianificazione dello sviluppo sia in ambito operativo a livello di struttura gestionale degli aerei e quindi il numero di piloti, assistenti di volo, tecnici. Ma pure sul lato del network, su quando e come articolare la espansione della rete. In termini di flotta c’é da ripensare quando scadenziare nuovamente l’uscita degli aerei e quindi i discorsi con eventuali lessor per posticipare la data di restituzione ed eventualmente posticiparla. Ovviamente questo comporta che se la compagnia ha previsto una crescita percentuale definita, questa potrebbe diminuire per effetto anche dei maggiori costi, che impattano finanziariamente di più con l’utilizzo di aerei vecchi e non con l’effetto risparmi ottenuti da quelli di nuova geberazione in ritardo.

Quale era la crescita prevista?

Nei prossimi anni il valore stimato era del 20%, ma ora si parla di numeri quasi o dimezzati. Quindi il 12/10%. Questa é la nuova forbice prevista con la nuova previsione aggiornata nel 2025. Ma potrebbe modificarsi se le condizioni di altre variabili potrebbero intervenire negativamente. Ci riferiamo al problema dei motori Pratt & Whitney GTF.

Quali effetti arrivano dall’allungamento dei tempi dei problemi ai motori

Quando un paio di anni fà scoppiò il problema ai motori Pratt & Whitney GTF erano stati identificati i propulsori prodotti tra metà 2015 e metà 2021, poi nel tempo erano cresciuti fino a quelli realizzati a metà 2024. Quindi centinaia di esemplari affetti dai problemi interni alla turbina di precoce invecchiamento. La situazione si doveva risolvere nel 2025, al più tardi nel 2026. In realtà é ancora la medesima con proiezioni al 2030. Ma chissà mai che non vada più avanti. La compagnia aerea doveva, a questo punto secondo le pianificazioni passate, ritrovarsi con meno aerei fermi, invece sono ancora 41 in media. Allo stesso modo l’arrivo di nuovi aerei sta addolcendo la situazione, ma non di tanto. A questo punto ci si chiede, ma in futuro saranno stati risolti i problemi in toto con le modifiche apportate, oppure si ripresenteranno. L’upgrade Advantage non é stato ancora completato. Quindi che accadrà?

Il flop dei piani sul lungo raggio

Chiusa la joint venture ad Abu Dhabi, la quale doveva essere la testa di ponte per svilupparsi in Asia, ex Repubbliche Sovietiche anche con un vettore, rumors ci sono stati in tal senso come pure in Arabia Saudita, oppure verso l’Africa. A questo punto se non vanno in porto i colloqui in Oman, che potrebbero portare ad un nuovo backup di quella di Abu Dhabi , ma in numeri minori. A questo punto c’é da capire cosa vorrà fare dei 47 A321XLR che sarebbero serviti per operare dall’Europa, ma pure da Abu Dhabi verso nuovi orizzonti anche in Estremo Oriente, oltre che verso l’Africa. Ma pure che cosa aveva in mente dall’Europa vedi GCC , Pakistan o India. Ma pure USA, che Varadi qualche giorno fà ha categoricamente smentito di volerci operare. In tanti” si sono fatti male”, l’ultima é FlyPLAY. Quindi pare che gli A321XLR in ordine scendano a 10/15. Tre sono gia’ stati consegnati e a parte la Londra Gatwick-Jeddah, gli altri due aere, uno basato a Milano Malpensa, previsto per volare su Abu Dhabi, ora opera su rotte ben piu’ corte, effettuabili anche con i normali A321neo. L’altro in UK non si conosce che vosa andrà a fare, visto che le previste rotte sull’India non sono mai state annunciate, oppure temendo perdite colossali per il momento storico, visti i problemi a singhiozzo dell’area tra Iran e Israele. Oppure tra Pakistan e India. Quibdi qualcuno ha ben pensato di cambiare i piani ed aspettare.

L’Europa e l’incognita Ryanair

Con la chiusura di Wizz Air Abu Dhabi, senza l’essere a conoscenza della questione Oman, ma ben lontana da avere una situazione e soluzione definita. Wizz Air ha ben pensato di focalizzare nuovamente tutto sull’Europa. Ma dall’altro lato deve andare a fare i conti con Ryanair che le renderà dura la vita con immediati clash, solo per citarne alcuni la Palermo-Varsavia Modlin dove il “botta e risposta” e’ arrivato dopo poche ore. Ma pure sempre da Varsavia Modlin su Bergamo o Barcellona. Oppure su altre direttrici. Insomma non sarà facile sopravvivere dove la capacità é tanta ed i margini sono bassi. O’Leary il nr.1 di Ryanair é stato perentorio, in poche parole ha detto “dovrà fare i conti con me”. Ed é quello cge accadrà.

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