
Non é raro che tra un volo e un altro, avvenga il fatto che involontariamente un aereo sia stato danneggiato da un mezzo chiamato GSE-Ground Support Equipment, impiegato per una delle varie operazioni di assistenza a terra.
Cosa si fà nell’immediato
Quando accade, i danni sono assoggettati a verifiche dove nella maggior parte dei casi comporta poi il fermo macchina e l’aereo va in AOG. Quindi non puo’ ripartire e si deve noleggiare un aeromobile sostituitivo.
Gli interventi di riparazione
Spesso, i danni comportano interventi da eseguirsi presso ditte certificate per compiere queste riparazioni, le quali non sono manutenzioni come spesso si legge. In molti casi visto il problema e’ necessario previa valutazione fare voli di trasferimento a quote basse ove non e’ prevista e consigliata la pressurizzazione.
Che cosa deve avere la ditta riparatrice
Come già scritto é possibile che l’intervento non venga svolto sul luogo dove é accaduto il fatto. Quindi é necessario trasferire l’aereo in un aeroporto ove vi é una azienda in grado di svolgere queste attività presenti nella capability list, una ingegneria in grado di predisporre l’intervento, la qualità di processo, un ufficio tecnico per gestire la documentazione , le attrezzature specifiche, la manualistica del costruttore e non ultimo i materiali necessari previsti per svolgere le attività insieme ai tecnici strutturisti qualificati per queste attività.
La rilavorazione dell’area interessata
Nell’immagine si vede un intervento già quasi completato ad un Boeing 737-800 che ha subito un danneggiamento da un mezzo utilizzato da un handler. Si vede che l’area é stata già trattata. Una sola immagine non da la confidenza dello stato dell’arte, di quello che e’ stato il danno. Anche se da come si vede che area ha inficiato come dimensione , e’ stato un bel danno. Quindi rimossa quella parte di rivestimento oggetto del danno e presumibilmente riparata la struttura se era necessario farlo. Poi é stata applicata una superficie delle dimensioni corrette secondo lo studio ingegneristico svolto al fine di ripristinare il rivestimento assieme a tutti i rivetti necessari per assicurare i fissaggi delle parti coinvolte. Oltre poi al trattamento speciale di verniciatura per riportarlo alle condizioni precedenti della livrea.
Altre attività da eseguirsi
Al termine e’ da svolgersi quanto meno le prove di pressurizzazione e altro espressamente indicato o ritenuto necessario.
La riammissione al servizio
Al termine delle attività tecniche specifiche previste e di quelle documentali, la Ditta riparatrice ne certifica l’aeronavigabilità e la riammissione al servizio.
L’aereo oggetto di riparazione
L’aeromobile in foto presumibilmente potrebbe essere il Boeing 737-800 I-NEOZ della Neos, che é stato danneggiato il 28 agosto scorso dopo il suo arrivo da un volo da Hurghada e poi trasferito alla Albatechnics il 3 settembre. Nel caso specifico e’ già verso le tre settimane di inutilizzo.
I problemi del vettore
In primis oltre a trovare un aereo sostitutivo che venga inserito in servizio velocemente. In questo momento non é un qualcosa di facile per scarsa disponibilità, oltre ai prezzi molto esorbitanti vista la assenza di aerei sul mercato. Poi , altra cosa non da poco é trovare una MRO che possa fare celermente il lavoro e che abbia disponibilità di slot per farlo. A parte essere preferibilmente anche un fornitore qualificato nel proprio albo fornitori, lo prevede il sistema qualità aziendale.
Chi paga?
Assolutamente chi ha cagionato il danno per il tramite della copertura assicurativa, che oltre alle lavorazioni di ripristino dell’aereo, dovrà anche pagare uno o più aerei che si sono resi necessari per continuare l’operatività prevista per volare i voli previsti dalla pianificazione operativa e commerciale. Il conto potrebbe essere salato.