Ryanair : O’Leary non dice piu’ di tanto alla stampa italiana


Ieri a Roma Michael O’Leary, nell’unica data per incontrarlo ha lasciato a bocca asciutta la stampa italiana. Chi credeva che fosse loquace con novutà per l’audience e’ rimasto deluso. Ma poi non ci sarebbe da meravigliarsi , a quasi 30 anni dalla sua prima apparizione e’ stato poi sempre cosi. E’ un self made man. La pubblicità a costo zero e’ l’anima del suo commercio ed il risultato lo ha sempre portato a casa, lui.

L’intervista di Leonard Berberi di Corriere.it

Ventidue domande in tutto, dove O’Leary ha detto in questa intervista quello che lui voleva veicolare tramite i media. Questa volta piu’ che l’addizionale municipale oppure l’aereo in meno, che gli servirà da qualche altra parte, visto che chiude una rotta e ne apre un altra. Quindi usa aerei fuori base..

I vettori che chiudono

Ritornando all’inizio parla dei due vettori che hanno chiuso, PLAY e BRA. Anche se sono una non novità perche’ per entrambe era gia’ stato deciso, tanto che sia la prima a Malta e la seconda con gli ATR72 continuano ad operare con le societa’ satelliti create da qualche tempo.

La sfera di cristallo sui competitor

Prima si parla di Wizz Air e poi va su easyJet, passando genericamente senza fare nomi su possibili vettori che potrebbero chiudere per la liro struttura troppo onerosa.

Su Wizz Air critica come ha gestito sia il network, che come per i velivoli hanno comprato, poi rivenduto e quindi il pagamento dei finanziamenti alle banche che li hanno comprati.

Invece su easyJet crede che verrà spezzettata in due e venduta a Air France e British Airways.

Spagna e quindi Roma

E’ poi il momento delle diatribe spagnole e quindi dell’aereo in meno a Roma. Prima in Spagna dice che sono cari e la capacità degli aeroporti regionali e’ andata 50-50 tra i grossi aeroporti spagnoli e il mercato italiano.

Su Roma dice che ADR e’ troppo cara. Poi parla del fatto dell’aumento dell’incentivo a chi scopre bagagli troppo grandi anziche piccole borse. Poi si va sul caro tariffe, che dice siano calate del 7% e poi della digitalizzazione delle carte d’imbarco.

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