
Leonard Berberi, il giornalista aeronautico di Corriere.it, questa mattina ha fatto il punto sulla questione del marchio Air italy, tra quello che pensano i liquidatori, la compagnia aerea Aeroitalia e chi in questioni di brevetti e marchi è materia sua. Nell’articolo ripercorre all’inizio tutt l vicenda che ha portato forzosamente il vettore privato italiano a dover trovare un via di uscita da un lodo che la vede perdente nei confronti di ITA Airways e che ha scelto di propendere per il marchio Air Italy da utilizzare al prtire dal 2026.
Aeroitalia pensa di poterlo usare

La compagnia aerea privata guidata da Gaetano Intrieri, chiamando in causa Marco Saverio Spolidoro, crede di potererlo utilizzare. Spolidoro è stato chiamato anche da Berberi per sentire la sua posizione. A fine agosto presso UIBM, Aeroitalia registra il marchio Air Italy. Il Prof. Spolidoro afferma il principio quinquennale di utilizzo. Aecondo lui essendo scaduti i termini dopo la fine dell’impiego avvenuto in febbraio 2020, ora e’ utilizzabile. Cosi’ ha detto in una chiacchierata telefonica a Corriere.it.
Il marchio Air Italy depositato e’ in corso di verifica
Al momento il marchio Air Italy despositato da Aeroitalia , la richiesta di registrazione risulta “in esame“. Qui Spolidoro dice “C’e’ un periodo in cui il Ministero deve fare le sue verifiche, deve pubblicare la domanda in modo tale, che se qualcuno ha qualcosa da dire, lo possa fare”. Ma sottolinea – Scrive Berberi – “l’azienda puo’ gia’ usare il marchio, puo’ impedire a terzi di usarlo in Italia e puo’ registrarlo ovunque le piaccia”.
Invece i marchi in mano ai liquidatori

Oltre al marchio Air Italy in mano ai liquidatori. C’e’ anche quello presente all’Euipo – Ufficio dell’Unione Europeo sulla Proprietà Intellettuale , legato a loro fino al 18 dicembre 2027. Oltre al marchio Air Italy alla Wipo, Organizzazione mondiale sulla Proprieta’ Intellettuale.
Cosa dicono i liquidatori
Come si evince dalla nota inviata ad organi di stampa “la società non ha ceduto il portafoglio marchi Air Italy, non ne ha autorizzato l’uso e non sussiste alcun accordo con Aeroitalia. Ogni futuro utilizzo del marchio Air Italy da parte di Aeroitalia non deve intendersi come continuità. Quindi si riservano di valutare ogni opportuna iniziativa a tutela dei propri diritti e della propria immagine. Cosi dicono Enrico Laghi e Franco Lagro.
Di diverso pensiero e’ dall’altra parte

“Se i commissari vogliono oppirsi facciano pure, verranno sconfitti ” afferma sempre Spolidoro. Poi precisa sui marchi presenti nelle piattaforme, “i marchi decaduti per non uso, non vengono cancellati, pero’ non possoni essere fatto valere contro quelli successivi, registrati dopo che e’ avvenuta la decadenza. “Quindi cio’ che lei legge in quei siti non vale niente. Se Aeroitalia volesse potrebbe chiedere la cancellazione di quei marchi, ma le costa e non ne ha bisogno.
La scoperta di Corriere.it
Nello stesso giorno di registrazione all’Uibm di Air Italy, il quotidiano scopre che “in esame” c’e’ anche il marchio Fly Italic, ma con la certezza di essere approvato perche sia in ambito italiano, che europeo non esiste alcuna corrispondenza come denominativi.