Fonte: Guidaviaggi
Si incontrano alle 10 di stamane nella sede del ministero del Lavoro Meridiana e i sindacati nel tentativo di impostare un percorso di dialogo dopo che la scorsa settimana è andata a buon fine la mediazione dei ministri Lupi e Poletti per scongiurare, almeno momentaneamente, i 1.600 esuberi. La prima verifica è prevista il 14 ottobre: qualora non si giungerà a un accordo tra le due parti, la procedura di mobilità sarà riaperta. Come riporta il Sole 24 Ore, la richiesta dei sindacati è piuttosto perentoria: nessun esubero e allungamento della cassa integrazione di altri due anni per approntare un piano di rilancio.
Meridiana: “Conservare il ruolo strategico della Sardegna”
Meridiana reputa fondamentale per il futuro mantenere l’importanza strategica della Sardegna, sviluppando le rotte operate da e per l’isola. “Per raggiungere l’equilibrio economico sarà necessario avvalersi della controllata Air Italy, dando continuità all’attività della compagnia. I possibili interventi saranno discussi nel dettaglio durante gli incontri a livello ministeriale”, fanno sapere dall’azienda.
L’incontro di ieri a Cagliari tra il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana è stato definito interlocutorio dai rappresentanti dei lavoratori. “La Regione sarà in prima linea per favorire il rilancio di Meridiana se ci sono cose che possiamo fare, ma è ancora troppo presto per affrontare questo argomento. Prima serve un’analisi precisa e condivisa di numeri e strategia aziendale” ha affermato Pigliaru. Per Deiana “occorre capire le prospettive di sviluppo di Meridiana”.
“Riconosciamo l’impegno della Regione, però ci aspettavamo una presa di posizione più forte”, ha dichiarato Francesco Staccioli di Usb.
Sindacati: “Difendiamo il lavoro”
I lavoratori di Meridiana saranno presenti all’esterno della sede del ministero dove si incontrano azienda e sindacati. Fonti sindacali fanno sapere che oggi scatterà anche un presidio permanente all’aeroporto di Cagliari che si aggiunge a Olbia e che a breve vedrà l’ingresso anche di Malpensa. “Il lavoro c’è, ma è stato spostato altrove in compagnie controllate o straniere”, affermano i sindacati, che puntano il dito contro le varie amministrazioni che si sono succedute nel corso del tempo.