Pista dell’aeroporto troppo lunga, a rischio il nuovo stadio di Firenze
Enac impone una distanza di 1000 metri dall’infrastruttura per le nuove costruzioni. I comitati anti Peretola all’attacco: “Impossibile il raddoppio dello scalo”
FIRENZE. Alla fine la nuova pista dell’aeroporto di Peretola si sta rivelando ingombrante. Più per Firenze che per Pisa, l’aeroporto fino a pochi mesi considerato diretto concorrente. Prima della scalata dell’imprenditore armeno argentino Eduardo Eurnekian che, volenti o nolenti, ha messo insieme i due scali e sta fondendo le due società di gestione. Alla vigilia dell’approvazione del master plan per ridisegnare l’aeroporto Vespucci, infatti, Enac – l’ente nazionale dell’aviazione civile, rivela che la nuova pista è incompatibile con il nuovo stadio della Fiorentina.
L’annuncio non è proprio così diretto. Si nasconde dietro le prescrizioni e le norme comunitarie: qualunque manufatto, costruzione, operazione immobiliare deve stare a una distanza di sicurezza di 1000 metri dalla nuova pista. Fino a pochi anni fa, la distanza era di 500 metri. Ora, invece, è raddoppiata. Quindi, Diego e Andrea Della Valle, proprietari della Fiorentina, si devono rassegnare: o si spostano con lo stadio o non costruiscono la cittadella sportiva. A mezzo chilometro dalla pista, al massimo, ci può stare un posteggio per auto, nulla di più. Il Comune di Firenze ufficialmente ancora non è stato informato della novità. E comincia ora a ragionare su come maneggiare la materia che, da un punto di vista urbanistico, in realtà è di esclusiva competenza della Regione: per prevedere la pista di Peretola, infatti, a luglio ha modificato (con una variante controversa) il Pit, il piano di insediamento territoriale, di fatto il piano regolatore regionale. E ci ha infilato la nuova pista fiorentina con due grandi prescrizioni: la prima è che misurasse 2000 metri e la seconda è che venisse realizzata a carico dei privati.
Se la pista restasse di 2000 metri, lo stadio sarebbe salvo. Ma Enac vuole approvare il master plan di Adf – la società di gestione dell’aeroporto di Firenze – con la pista a 2400 metri. Salvo che il Coordinamento dei comitati per la salute della Piana hanno intenzione di mettersi di traverso. Ora che perfino Enac riconosce l’incompatiblità della nuova pista con qualsiasi altra infrastruttura – a cominciare dallo stadio – riprendono la battaglia contro Peretola bis. E la prima richiesta che avanzano al sindaco di Firenze, Diego Nardella è di “partecipare insieme ai nostri tecnici di parte alla conferenza dei servizi prevista per la costruzione del nuovo stadio Acf Fiorentina e relative opere a corredo nell’attuale zona detta Mercafir”.
Visto che i comitati – molto attivi nella zona di Prato – temono di non essere ammessi alla conferenza dei servizi, ricordano ai Della Valle che “in base alla recente variante Pit è fatto obbligo al Comune (di Firenze) di prevedere il piano rischio volo (Risk assessment) come previsto dal Codice della navigazione. Inoltre, a differenza di quanto sostenuto dal Comune e dalla Regione, la documentazione prodota da Enac ed Enav (parte integrante della variante Pit) attesta la biodirezionalità della pista. Perciò il piano di rischio deve essere prodotto sulla base della nuova pista e prima dell’approvazione di nuove varianti urbanistiche”. Secondo i comitati, infatti, in base al “regolamento per la costruzione degli aeroporti e alle norme in vigore, tale struttura non può essere realizzata”.