Aeroporto di Rimini, anche il direttore se né andato
Marco Consalvo lascia il “Fellini” nella bufera. Ma ‘AiRiminium’ è tranquilla, beati loro
Un matrimonio durato pochi mesi e un divorzio ovviamente non comunicato come nello stile di chi ha in mano l’aeroporto di Rimini. Marco Consalvo ha lasciato per sempre lo scalo di Miramare. Da novembre anche ufficialmente non sarà più il direttore generale del “Fellini” spostandosi molto più a nord, esattamente all’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia). Quel poco che filtra da un caveau blindato inespugnabile almeno per i media (ricorderete la conferenza stampa senza domande) è che alla base della frattura insanabile ci siano litigi e diversità di opinioni con l’amministratore delegato ed azionista di maggioranza della società di gestione AIRiminum 2014 Leonardo Corbucci.
I giornali friulani ieri hanno dato notizia dell’arrivo del nuovo dg, sorpresi anche loro di una separazione così brusca e repentina dalla riviera romagnola. Consalvo ha firmato con la società Aeroporto presieduta da pochi mesi da Antonio Marano un contratto triennale (il suo incarico è a tempo determinato, come è usuale nelle società pubbliche o private per funzioni apicali) e guadagnerà 150 mila euro lordi l’anno, entro il tetto di stipendio fissato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e circa 100 mila euro meno rispetto al suo predecessore Paolo Stradi, balzato giusto un anno fa agli onori delle cronache proprio per il suo maxi compenso, che era superiore a quello del presidente della Repubblica. “Consalvo – dicono i media friulani – prenderà possesso del suo ufficio nella sede di Ronchi dei Legionari i primi giorni di novembre.
Ha già rassegnato le dimissioni dall’aeroporto della riviera romagnola, una esperienza lavorativa breve, visto che era iniziata a febbraio 2015”. Cosa succederà ora a Rimini? Fonti non ufficiali dicono che Corbucci a breve scioglierà le riserve. Nel senso che ci sarebbero due sostituti in ballottaggio entrambi di sua conoscenza. Decisive i prossimi giorni, forse le prossime ore. Intanto la situazione allo scalo di Miramare non è delle più rosee. Altri due negozi hanno chiuso i battenti colpiti dalla crisi di passeggeri che è sotto gli occhi di tutti. Stupisce in tutto questo bailamme di avvicendamenti, interruzioni delle attività, vicende legali negative il silenzio degli organismi istituzionali.