Contrariamente a quanto accade in altri aeroporti dove l’handling non è praticamente più un business del gestore aeroportuale. A Firenze continuano le schermaglie tra società e sindacati. Il pomo del contendere è la possibile esternalizzazione di alcune attività. 20 lavoratori andrebbero a casa e gli stipendi sarebbero più bassi di 300€ per chi lavorerà con il vincitore di una gara dove l’aggiudicazione sarebbe prevista in autunno. Le esternalizzazioni andrebbero a colpire su chi lavora sotto l’aereo e cioè trattorini, scale e movimentazione bagagli.
Quattro ore sarà la durata dello sciopero, tra le 16 e le 20, oppure le ultime quattro ore del turno giornaliero. Praticamente quasi il blocco totale dello scalo. I sindacati sono contrari a queste esternalizzazioni, dove vi saranno a dir loro una riduzione degli stipendi, sperequeazione di trattamenti e diritti dei lavoratori in quanto anche i contratti applicati sarebbero differenti. Oggi, se ne applica uno solo.
Inoltre, viste le possibilità di riduzione dell’organico della società, i sindacati invocano assunzioni visti gli aumenti registrati nei volumi di traffico che atterrano a Pisa e Firenze.
“In ballo – spiega Stefano Boni, segretario generale della Fit-Cisl Toscana –, ci sono il salario e il posto di lavoro per una ventina di persone, che da anni svolgono questa attività con contratti a termine e che rischiano di trovarsi senza lavoro. Toscana Aeroporti ha bandito una gara per l’affidamento del servizio all’esterno e c’è il rischio che chi vincerà l’appalto (l’aggiudicazione è prevista in autunno, ndr) voglia applicare il ‘multiservizi’, che significa 200-300 euro in meno di stipendio mensile”.
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