All’intervista di Fabrizio De Rosa di Corriere della Sera il commissario Luca Gubitosi afferma che sul mercato non c’è di meglio che #Alitalia. Dalle sue parole rispondendo alle domande del quotidiano milanese si apprende che la situazione è migliorata. Su 65 dirigenti, una trentina ha lasciato, una fuga insomma oppure era meglio cambiar aria. Quattro dell’interno sono stati invece fatti crescere per dargli possibilità di fare.
Sulla situazione della vendita il commissario non esclude una vendita unica e non spezzettata. Ripercorrendo invece la storia degli ultimi 10 mesi ha indicato che la situazione Alitalia era molto confusa. Da non dimenticare che nei pochi anni erano stati cambiati due amministratori delegati, alcuni direttori commerciali, i business plan sono stati presentati almeno tre volte. Quindi, l’inizio anno è partito con un fatturato in calo dovuto alle vendite ridotte per l’incertezza del mercato che sentiva i ritorni non positivi. Dopo il referendum un altro brusco blocco delle vendite. Secondo Gubitosi tra Alitalia ed Etihad non sono funzionate le sinergie. Ma guardandosi intorno e vedendo la situazione di #airBerlin, non pare che la cosa fosse limitata solo ad Alitalia nel gruppo di Etihad. Per Gubitosi, il fatto che #Etihad ha una grossa flotta ed Alitalia una flotta in leasing costosa, le sinergie dovevano iniziare a colpire questo aspetto dell’azienda, un taglio dei costi iniziando dove c’erano condizioni fuori mercato.
Gubitosi non racconta al giornalista solo il fatto della crisi non risolta da Etihad, ma va a ritroso fino all’11 settembre 2001 quando per Alitalia sotto diversi management e capi azienda ha tagliato la flotta a lungo raggio e mantenuto quella a corto medio raggio. Ciò senza la possibilità di offrire al mercato i posti che potevano essere occupati da passeggeri che volevano proprio volare non su tratte corte, ma bensì invece a lunga gittata.
Quello che invece ha fatto Gubitosi, insieme a Laghi e Paleari come deterrente alla fuga della clientela è stato rassicurare il trade e cioè tour operators e agenzie di viaggio che Alitalia non avrebbe chiuso. Quindi con la rassicurazione che nei piani non c’era la dismissione, ma la garanzia della operatività aziendale senza tagli per il futuro dall’estate all’inverno 2017/18 c’è stato il ritorno della clientela perchè ha trovato puntualità e regolarità. Alitalia quest’estate è stata la terza aerolinea più puntuale d’Europa e la decima nel mondo. Ora si sta impostando la prossima estate 2018 per garantire una continuità.
Come già scritto c’è stato un ricambio nel management ed oltre alla crescita di alcuni manager interni, altri di caratura sono arrivati dall’esterno, vedi Fabio Maria Lazzerini da #Emirates. Ma Gubitosi non ha guardato solo al management ed all’interno della struttura, uscito dagli uffici ha volato tantissimo per 4 mesi ed ha interagito con gli equipaggi per conoscere le loro professionalità e punti di vista sulla situazione aziendale.
Sui numeri ha detto che a fronte che gli ultimi tre anni hanno visto un costante fatturato in calo, nell’ultimo trimestre c’è stato un aumento del più 1,5%. Ad esempio l’Ebitda è salito di 64 milioni di € nell’ultimo trimestre, con un segno più di 46 milioni. Per il futuro si propsettano perdite, ma non come quelle maturate nel passato. Sul piano occupazionale la compagnia aerea a fine agosto aveva 9645 persone in indeterminato e 920 stagionali. Ciò a confronto dei 10441 fissi e 1440 stagionali del l’anno prima. Su Ryanair non commenta più di tanto, sebbene riporta che sia il vettore che ha introdotto un nuovo concetto di viaggiare.
Gubitosi ha voluto sottolineare che la decisione di far tornare la definizione Magnifica alla business class è stata fortemente voluta perchè Magnifica è l’identità dell’ospitalità italiana con tutti i suoi valori aggiunti dallo stile, cibo e bevande dello stivale.
Sulla #flotta pone l’accento che se quella a corto e medio raggio va bene, quella a lungo raggio è ritenuta costosa perchè sia i leasing, che la manutenzione è fuori dai costi di mercato. E’ noto che oltre ai #leasing anche proprio la #manutenzione sia stata volutamente esternalizzata tacciata come conveniente dai passati management e poi scoperta essere al contrario che farla in house. Specie per la tradizione avuta fino ad ora dove gli aerei della compagnia aerea italiana erano ritenuti impeccabili nello stato di operatività ed efficienza.
Sul network viene detto che si sta guardando ad espanderlo, ma è chiaro che con questa flotta specie a lunga distanza poco si può fare. sebbene si guardi all’Africa e lavorando per potenziare il Nord America, senza dimenticare il domestico che porta ad alimentare proprio le rotte che si connettono a #Roma verso l’estero. Confidando che il nuovo socio porti la possibilità di questa crescita futura per ampliare la disponibilità di destinazioni.



