Milano, dicembre 2018 – Purezza, unicità e tranquillità caratterizzano il secondo più grande atollo della Polinesia Francese, dopo Rangiroa: Fakarava.
Il nome dell’isola significa, non a caso, “bellissima”, “che rende le cose splendide” e rappresenta le incredibili bellezze dei piccoli isolotti che circondano la laguna e della ricchezza dei suoi fondali.
Proprio l’unicità delle specie endemiche protette che fanno parte della fauna e della flora sottomarina (e non solo) hanno valso all’isola la qualifica di biosfera riserva dell’UNESCO.
Attraverso due passes, quella di Garuae a nord (la più ampia della Polinesia Francese) e quella di Tumakohua a sud, le correnti dell’oceano si riversano all’interno della laguna favorendo il passaggio dell’acqua e delle specie animali marine, oltre a rappresentare la porta di ingresso per navi da crociera e per il trasporto merci.
Entrambe sono spot imperidibili per gli amanti delle immersioni, che qui hanno modo di osservare le diverse specie di pesci, squali e coralli che ne popolano le acque cristalline ed i ricchi fondali.
I colori della splendida laguna di Fakarava sono così intensi da aver ispirato il famoso pittore francese Henri Marisse, che trascorse tre mesi a Tahiti e ebbe occasione di visitare Fakarava, dove fu profondamente colpito dalla varietà e dalle sfumature di blu della laguna. La scoperta fu tale da innescare in lui una nuova visione artistica.
Fakarava mantiene ancora oggi la propria autenticità e vanta bellissime spiagge immacolate. Sull’isola non ci sono grandi catene alberghiere, ma solo piccole strutture e guesthouse che regalano un’esperienza del tutto genuina ed un diretto contatto con la piccola comunità locale.
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