Forlì : si complica la riapertura dell’aeroporto Ridolfi. I vigili del fuoco li dovrà pagare il gestore


Secondo quanto riporta la stampa locale, ad inizio settimana e’ avvenuto un ulteriore incontro in ENAC per dirimere e gestire le fasi per la futura riapertura dello scalo.

E’ emerso che lo scalo non è considerato come di interesse nazionale, l’eventuale riapertura sarebbe condizionata dal fatto che i servizi antincendio garantiti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, andrebbero a totale carico del gestore e non dello Stato centrale. Il costo di questo servizio su base annuale sarebbe all’incirca sui 3,5 milioni di €. Una tegola economica abbastanza pesante per il gestore privato.

Perchè Forlì non è inserito in quel novero di scali che hanno il servizio antincendio effettuato a titolo gratuito? Durante il periodo della sua chiusura, quando fu stilata la lista degli scali con quello status, il fattore della sua chiusura fu il fattore pregiudiziale per la sua esclusione. Ora. a quanto pare, se lo scalo non sarà inserito nella lista degli aeroporti con quel fattore, compito del Ministero dell’Interno, lo scalo potrà essere aperto solo a condizione che il gestore si accolli i costi del servizio antincendio.

In ambito politico locale, c’è stata una levata di scudi a supporto della società privata che intende aprire lo scalo. La stessa, sta rallentando le attività di ripristino, proprio per il fatto che i tempi si stanno dilatando. Anche i rapporti con le compagnie aeree interessate ad operare sullo scalo di Forlì sarebbero in stand by. Proprio perchè non vi è una data certa di apertura. Prima doveva essere in aprile, poi slittata a giugno, ora all’autunno. Ma non è ancora chiaro quando effettivamente lo sarà.. Le pianificazioni dei vettori non sono a breve termine e necessitano di periodi di advance booking quantificabili in alcuni mesi. Di quì il fatto, che se l’apertura avverrà nell’autunno/inverno, difficilmente vi potranno essere voli di linea schedulati prima della prossima primavera 2020.

 

 

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