In questi ultimi giorni con le dichiarazioni dei vertici regionali sardi e’ venuta alla ribalta la volontà di costituire un vettore sardo dal nome Air Sardinia.

Il sindacato Cisl Fit per bocca di Valerio Zoccheddu si e’ detto contrario a questa ipotesi,  adducendo che già e’ Stato un bagno di sangue finanziario la flotta marittima di Saremar. Quindi, il passaggio di Meridiana ad Air Italy, non ha visto il coraggio della Regione si facesse avanti per entrare in questa nuova realtà.

Lo stesso sindacato, critica l’approccio preso per la nuova CT1 e CT2 con Bruxelles, auspicando una diversa via per il tramite del Governo italiano, che pretenda dalla Ue un unico interlocutore.

Ma a parte queste prese di posizione molto, tutte molto generaliste e senza aver il polso della situazione in un contesto di trasporto aereo moderno soggetto a continui cambiamenti. Un progetto tale al nome che porta Air Sardinia, con la pesante competizione in essere con vettori fortemente aggressivi, questo potrebbe avere successo solamente nel caso che le rotte da e per l’isola siano blindate. Per il tramite di una continuità territoriale diciamo esclusiva nel tempo. Cio’, che sia affiancata da rotte operative stagionalmente senza obblighi finanziari e su direttrici produttrici di alto valore economico. Solamente a questa condizione il vettore, oggi potrebbe sopravvivere. Esempi vi sono, basta solo copiare, uno di questi non e’ tanto lontano. E’ giusto al di là delle Bocche di Bonifacio. Air Corsica e’ in utile ed oltre a garantire la mobilità degli isolani, per molti mesi all’anno diventa anche un vettore che veicola l’arrivo dei turisti nell’isola. Oltre ad avere nel trasporto aereo alcuni business terzi per fargli aumentare la redditività.

La nuova realtà isolana dovrà essere gestita come il mercato chiede, con poca o assente politica nella managerialità ed un organico molto snello e flessibile. L’eventuale creazione di una sorta di “società pubblica” nei canoni di gestione del passato, porterebbe ad una sua fine abbastanza veloce della cosa, dopo l’aver maturato perdite da extra costi non ripianabili naturalmente dalle entrate.