
Ieri la Corte di Appello di Roma su richiesta della Corte di Cassazione ha quantificato in 330 milioni di € il danno che il Ministero dei Trasporti ed il Ministero della Difesa dovranno corrispondere ai proprietari di Itavia.
La compagnia aerea ebbe un danno a seguire della scomparsa sui cieli del Tirreno del DC9/15 Itavia I-TIGI il 26 giugno 1980. Di lì a poco la compagnia privata di Aldo Davanzali avrebbe cessato i voli il 10 dicembre dello stesso anno.
Nell’incidente aereo perirono 81 persone di cui 77 passeggeri e 4 membri di equipaggio.
Nel 2018 fu quantificato in 265 miliardi il danno per la perdita del velivolo. Ma lo studio Alessi di Roma che difende Luisa Davanzali, figlia del proprietario ora scomparso e la Finnat Fiduciaria che hanno in mano il 69% della società hanno chiesto il risarcimento dei danni cagionati per la chiusura della società.