Il traffico aereo in europa direttamente o indirettamente pagherà un altro conto salato con la guerra che la Russia ha iniziato una settimana fa contro l’Ucraina.

Molti spazi aerei sono chiusi per il conflitto, molti per le sanzioni, vedi la Transiberiana per molti vettori che la utilizzavano per volare tra Europa e Far East oppure il contrario.

Al momento solo per volare da Tokyo a Londra, lo sta vedendo sulle sue spalle la JAL il viaggio si allungherà da 11 ore e 50/12 ore e 15 minuti a oltre 15 ore.

Il conto del carburante forse si andrà a compensare con quanto non dovrà dare il vettore come “pigione” o “pedaggio” ai russi per sorvolare la Transiberiana. Ma si aggiungeranno almeno 3 ore di volo sulla vita della celluala dell’aereo e dei suoi componenti, dove le ore vengono conteggiate per ognuno dopo ogni volo.

L’allungamento dei tragitti per molti voli a lungo e medio raggio, sarà un conto che verrà pagato non solo in termini di carburante, ma pure di maggior usura dei velivoli. Tutto quanto peserà sui conti operativi dei vettori con una quota parte ancora non quantificabile, perchè le situazioni (carburante e allungamento dei voli) sono sorte velocemente, non dando il tempo necessario per fare una corretta analisi dei maggiori costi alla gestione..

Nella statistica di Eurocontrol vediamo il crollo avvenuto a causa del conflitto in Ucraina. chi ha chiuso lo spaizo aereo come Ucraina per ovvii motivi e la vicina Moldavia vedono crollare i valori del traffico, se comparato a 3 anni fa.

L’Italia è a -26%, insomma il 74% del traffico rispetto ai volumi del 2019.

Al conto già salato per i vettori per carburante ed etc, in qualche modo c’è stato l’imptto anche sulle prenotazioni, le quali risentono e vedono una battuta di arresto, non globale, ma il rallentamento c’è stato. Su questa linea di pensiero erano anche i manager di ITA Airways, ai quali è stata chiesta un opinione sull’andamento a margine dell’evento di martedì.