
In molti per viaggiare non possono far a meno dei bagagli da registrare al check-in per trasportare le proprie cose dall’aeroporto di partenza a quello di destinazione finale.
La prima pagina di Corriere Fiorentino mostra la mole di bagagli arrivati in seguito a Firenze e in attesa di essere riconsegnati ai legittimi proprietari. E’ un esempio preso a caso, ma in tutti gli aeroporti italiani la situazione e’ più o meno così. Centinaia e centinaia, in molti casi in quelli più grossi sono migliaia i pezzi di bagaglio giunti dopo l’arrivo dei passeggeri sul volo originario.
E’ una cosa mai vista, in genere il numero dei bagagli disguidati e’ bassissimo. Sono decimali di un punto percentuale oppure meno. Ma con i problemi presenti in Europa ad esempio in Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi la cosa ha ora assunto dimensioni inenarrabili.
Il tutto sovraccarica chi ai lost & found aeroportuali deve gestire le numerose dichiarazioni di smarrimento specie per i viaggiatori in arrivo da Londra, Amsterdam, Monaco e Francoforte. Ma pure per i voli punto a punto originanti in maggior parte dagli altri aeroporti di quei paesi.
Quindi cercare anche di inviarli a casa dei legittimi proprietari per la riconsegna con costi da addebitare ai vettori. I numeri di questi costi sono spaventosi rispetto alle medie del passato, il tutto imprevisti, non contabilizzati nelle previsioni di bilancio e che di fatto intaccano gli utili che forse ci sono e aumentano le perdite nel caso il vettore sia in rosso. Il recupero di queste somme da chi causa in effetti il disagio può essere fatto in modo totale se la compagnia aerea ha appaltato il servizio. Ma se l’handling e’ in-house, sarà’ sulle sue spalle completamente.
A fine stagione conteremo i danni di questo fenomeno, sempre che saremo in grado di farlo. Intanto tantissimi bagagli giacciono in attesa di forse trovare la via di casa.