
Quest’oggi si chiude con un mese di anticipo la rotta Volotea tra Catania e Olbia. Ma non è finita perchè questa sera ci sarà pure l’ultimo volo tra Palermo e Nizza. Ma anche altre rotte del suo network hanno subito consistenti riduzioni.
A questo c’è da chiedersi, senza puntare il dito giammai contro Volotea, ma prendendola a temporaneo esempio, il mercato era capace di sopportare una domanda con questi ritmi di capacità introdotta mesi fa sul mercato? Si, oppure no, è la risposta?
Oppure, la crisi energetica, l’inflazione in crescita, anche se quella ufficiale non è più di tanto risibile alla realtà di tutti i giorni. Insomma tutti questi fattori hanno indotto il mercato a tagliare certi consumi e quindi anche le vacanze programmate o i piccoli periodi di libertà per settembre e ottobre? E cosa accadrà a seguire visti i chiari di Luna della situazione attuale?
Possiamo dire che sono entrambi i due fattori: la eccessiva capacità e la crisi emergente la combinazione “astrale” sfavorevole in questo caso per tagliare traffico e capacità nelle prossime settimane?!
Ci vogliamo aggiungere per le compagnie che il caro crburante e uno yield (medio tariffa praticata) non proprio stimolante abbiano creato un qualcosa di negativo tanto da dover mettere mano a quanti voli verranno operati realmente in futuro? Crediamo che anche questa possa essere una ragione valida.
Non è solo Volotea il vettore, ma pure Ryanair, easyjet, Wizzair e altri carriers anche legacy, ciò che stanno facendo, cioè questo modus operandi di riduzioni più moderatamente e costantemente, altri bruscamente.
Ma come ben si conosce…i conti devono sempre tornare e nel trasporto aereo è una priorità irrinunciabile.
Insomma alla fine la situazione non è proprio rosea. SI riduce o taglia per estrema necessità anche di sopravvivenza. Non è il momento di gettare risorse al vento.