
Quanto accaduto all’aeroporto di Catania con gli effetti del piccolo incendio mette in luce quali sono i limiti strutturali degli aeroporti italiani sul lato dei terminal, ma pure delle piste. Se ci confrontiamo ad esempio con la Spagna , oppure con la Francia o Germania si nota che quelli italiani sono carenti infrastrutturalmente, salvo piccole eccezioni.
Dal lato air side solo pochi aeroporti italiani dispongono di più piste di volo.
Roma e’ l’unico che ne ha tre. Poi ci sono con due : Milano Malpensa, Venezia, Pisa e Palermo. Aggiungiamoci per numero anche Reggio Calabria e Pantelleria. In questi ultimi la ragione e’ il vento perché da tempo ne sono dotati.
Gli altri scali in caso di incidente che blocchi un aereo in pista oppure il rifacimento della superficie della striscia , la chiusura temporanea o programmata diventa una soluzione obbligata.
In molti scali dei paesi che abbiamo riportato , invece la maggior parte ha più piste di volo. Vuoi per motivi meteorologici, na sopratutto per mantenere una continuità operativa. Oltre a pensare al futuro in un ottica di anticipare nella realizzazione per essere al passo con la futura crescita già disponendo quindi delle strutture adatte e che forniscano quella capacità necessaria a gestire i flussi del domani.
A seguire continuiamo sui terminal, che hanno dimensioni e strutture sovradimensionate rispetto all’attuale volume di traffico. Pensiamo a quelli che sono attualmente stati realizzati dalla gestore spagnolo AENA in molti degli aeroporti spagnoli. Tutti sono stati pensati e costruiti per essere al passo con i tempi e tentando di anticipare i volumi futuri. La stessa cosa dicasi in Francia e Germania. In Italia fatta eccezione per pochi casi come Roma Fiumicino oppure Torino o Bergamo, gli altri sono con capacità al limite oppure in sofferenza. In questo caso i gestori, anche a causa dei lunghi tempi autorizzativi per i tanti soggetti interessati, devono rincorrere sui tempi. Però lo stato di fatto mostra scali con spazi carenti e c’è’ la necessità di disporre di più metri quadri da offrire sl mercato.
Insomma per gli aeroporti italiani c’è’ tanto da camminare per arrivare a mettersi al passo con gli scali stranieri. Il tutto in un ottica di fornire al passeggero un servizio qualitativamente non solo decente, ma giusto a ciò che si aspetta di trovare. Non e’ giusto trovare gente seduta per terra oppure in caso di una situazione emergenziale , che non ci siano adeguati spazi per accogliere i viaggiatori , riuscendo a gestire il problema con qualità e attenzione per il cliente.
Un aeroporto in arrivo o partenza e per chi e’ in transito e’ un bel biglietto da visita per la nazione straniera. E’ il primo aspetto che ci si trova di fronte. In questo caso Roma Fiumicino ci risolleva in particolare perché e’ bello, ben progettato e gestito da Aeroporti di Roma SpA e il tutto ha un ritorno con i premi che negli ultimi anni gli sono stati attribuiti. E’ cinque stelle cinque volte su sei anni.
Ci riusciremo?