
L’associazione Airline for Europe scrive a Filip Cornelis , il Director for Aviation della UE a Bruxelles. La strada che ha percorso la lettera è stata breve, A4E ha sede a Bruxelles.
Nella lettera, l’intestazione è stata pubblicata da Leonard Berbari su Corriere.it, scrive in apertura “Siamo molto preoccupati”, è quello che è lo stato d’animo che si vive nell’associazione con il Decreto caro voli del Governo Italiano.
L’articolo è al link:
Airlines for Europe riunisce grosse aerolinee, sia legacy, che low cost come: Ryanair, easyJet, Lufthansa, Air France-Klm, IAG che controlla British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus
“All’articolo 1 il decreto legge vieta di fissare le tariffe aeree per i voli nazionali da e per le isole italiane sulla base di regole aziendali interne – scrive Georgoutsakou -. Viene anche fissato un limite per il prezzo massimo di un biglietto. Questa misura può essere estesa ad altre rotte nazionali a condizioni specifiche. Siamo preoccupati per il modo in cui questa disposizione è stata introdotta attraverso una legislazione d’emergenza, e in particolare per il modo in cui contrasta con il Regolamento CE 1008/20082 e con il principio della libertà tariffaria garantito dall’articolo 22». Il decreto legge italiano, denuncia il direttore di A4E «ignora completamente questo articolo che garantisce la libertà tariffaria delle compagnie per i servizi aerei intracomunitari, senza distinguere tra voli nazionali o intracomunitari”. Così scrive Leonard Berberi nel riportare l’apertura del testo della lettera.
“La liberalizzazione del trasporto aereo dell’Ue e del suo mercato interno ha permesso alle compagnie di innovare e di operare su più basi operative a vantaggio della connettività, della competitività e dei passeggeri. Siamo fortemente preoccupati che l’adozione di questa legge possa costituire un precedente e portare a un effetto domino con l’adozione di regolamenti simili in altri Stati membri dell’Ue”. Segue “chiediamo alla Commissione europea di chiarire con l’Italia che questo intervento ha un impatto sul mercato libero e deregolamentato del trasporto aereo in Europa e che l’articolo 22 del Regolamento 1008/2008 si applica a prescindere”.Riteniamo che sia necessaria un’azione immediata prima che questa legge diventi applicabile. Un simile risultato minerebbe il mercato unico dell’Ue e annullerebbe tre decenni di progressi nei servizi aerei europei”.
Berberi scrive ancora.
«La libertà dei prezzi è una componente fondamentale del successo del mercato unico europeo dell’aviazione”, spiega al Corriere un portavoce di Airlines for Europe interpellato a proposito delle preoccupazioni manifestate ufficialmente a Bruxelles. «Abbiamo chiesto alla Commissione europea di affrontare le nostre preoccupazioni con le autorità italiane e di garantire il pieno rispetto delle leggi dell’Ue che regolano il mercato unico dell’aviazione in Europa».
Il Mimit, scrive Berberi nel riportare cosa dice a riguardo. «Le misure introdotte» contro il caro-voli, fanno sapere fonti del Mimit «sono pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori dinanzi a fenomeni speculativi, o comunque distorsivi del mercato, come quelli denunciati negli scorsi mesi dalle autorità di controllo per alcune tratte aeree»