
Il 2023 vede una previsione di chiudere a 290mila passeggeri per l’aeroporto di Rimini con un piu’ 40%. Invece fra quattro anni pensa di arrivare a un milionedi passeggeri con una strategia in cinque punti. Quali?
- ottimizzare il network voli low cost con nuove destinazioni che servano a far crescere il territorio
- apertura di voli per le principali capitali europee che servano per l’area di Rimini
- sviluppo di rotte verso hub di network carrier
- intese strategiche con tour operator stranieri
- apertura di voli domestici che possano trasportare turismo in incoming.
A cosa guarda Rimini e’ un mix integrato di diversi filoni di traffico che permettano di aumentare il traffico passeggeri in maniera omogenea e in funzione delle necessita’ del territorio in entrata e uscita. Non solo turismo leisure, ma pure quello d’affari per aziende e manifestazioni come congressi e fiere.
I cinque punti sono usciti da uno studio commissionato a una societa’ internazionale specializzata , la AS&M Aviation Strategy & Marketing attiva sul mercato dal 1993.
L’aeroporto di Rimini da questo studio intercetta solo il 5,4% del traffico nei 30 Km che e’ costituito da 2,8 milioni di potenziali viaggiatori che salgono a 3,8 milioni nei 50 km ed e’ per l’80% in incoming.
Il mercato di oggi e’ solo prevalentemente leisure vhe percepisce Rimini come una destinazione balneare e quindi stagionale.
Quindi si dovra’ passare a un modo di fare business per attrarre i viaggiatori fieristici e congressuali che sono 650mila di cui il 14,5% esteri e di questi il 60% europei. Ma dare anche spazio al traffico in origine dal territorio, oltre al culturale e a San Marino.
Per questo e’ stato pensato a un cluster Walking Together che riunisca vari soggetti importanti dell’area come APT, Comune di Rimini, Autodromo di Misano, Regione Emilia Romagna, Repubblica di San Marino, IEG per arrivare al 2027 a 1 milione di passeggeri e 3,7 milioni di notti in albergo.