Il Giappone sta dando molti grattacapi al mondo del turismo e ai vettori

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Il tutto e’ avvenuto molto silentemente, vuoi che il fattore della pandemia del Covid-19 con tutti i suoi disastri e il rallentamento sulla riapertura delle frontiere abbiano assopito il problema. Tutto questo ha nascosto la congiuntura economica legata alla svalutazione continua dello yen giapponese, la moneta in uso nel paese del Sol Levante.

Cio’ , che si e’ poi tradotto, e’ che la situazione economica sia talmente regredita, tanto da ridurre enormemente il potere di acquisto e quanto sia la capacita’ di spesa dei giapponesi.

Quindi, tutto quanto e’ emerso alla riapertura delle frontiere e la cosa balzata all’occhio , e’ che diversamente da USA, Sud America; i giapponesi hanno ridotto pesantemente i loro movimenti per vacanza.

Il problema e’ stato visto da subito dagli analisti dei vettori e chi nel mondo vive di turismo con la mancata ripresa che ci si aspettava, sia business travel o sopratutto leisure. Qui, e’ emerso il problema nella sua gravita’. Infatti, linee aeree, compagnie di navigazione, alberghi, servizi come escursioni e tanto altro hanno notato che il mercato giapponese non ripartiva.

Tradizionalmente, questo ambito era caratterizzato per viaggi della durata di 5/7 giorni. Infatti le vacanze concesse in Giappone a confronto sono cortissime e imparagonabili a quelle europee per lunghezza. Il fattore principale e’ stata l’inesistenza delle prenotazioni nei segmenti classici e cioe’ per il leisure travel con quei soggiorni di livello medio-alto negli alberghi di classe superiore, dove solitamente si vedevano i giapponesi. La cosa e’ stata generalizzata perche’ lo stesso problema lo si notava a Honolulu, ma pure Australia o Europa.

L’aspetto di questa crisi, che dura oramai da mesi non preoccupa solo chi vive di turismo nei resort, ma pure le linee aeree. Infatti sono loro le prime che hanno avvertito il fatto, perche’ l’aereo e’ il mezzo di trasporto per antonomasia per gli spostamenti dal corto al lungo raggio. Il Giappone e’ un isola e quindi non ci sono altre alternative.

All’APG World Connect di Monte Carlo abbiamo raccolto i commenti di tre manager di linee aeree, i quali nel passato vedevano buona parte del loro business che originava dal Giappone. Oggi e’ praticamente o totalmente assente.

Javier Roig Sanchez – market manager di Finnair nella sua recente intervista che ci ha concesso ha detto che sulla direttrice Giappone – Europa il traffico giapponese e’ sceso dall’80% al 70% come market share. Ma il problema sta nel valore al cambio dello yen giapponese che cambia e a lungo andare con biglietti gia’ emessi pone problemi per le compagnie aeree. Infatti che lo yield diventi alla fine basso , portando nel complesso a perdite secche, anziche’ a guadagni. Il mercato Giappone e’ al momento sotto costante controllo. I costi per Finnair sono aumentati, perche’ per arrivarci servono tre ore di volo in piu’ in ogni senso. Cio’ si traduce in maggiori costi. Oltre a questo Javier Roig Sanchez ci dice che il giapponese medio, che in passato andava in giro per il mondo senza badare a spese, soggiornando in alberghi di lusso, comprando beni voluttuosi e tutto di piu’. Oggi, invece centellina le spese e fa’ fatica a permettersi una vacanza in Thailandia, dove a confronto di Honolulu, Guam oppure Parigi o Roma, il cambio con il bath era fortemente favorevole. In questo momento, anche la Thailandia e’ un serio problema per loro per potersi permettere una vacanza.

Pure William Le Grand – Direttore Generale Aggiunto – Affari Commerciali – CCO di Air Calin ci dice che il traffico tra Giappone e Nuova Caledonia e’ drasticamente calato. Oggi sono pochi i voli settimanali tra Noumea e Tokyo Narita a differenza dei cinque voli settimanali del passato e dei tre per Osaka, ora soppressi completamente. La Nuova Caledonia era un must per i giapponesi da quando un autore di novelle scrisse “The islands close to heaven”, poi divenuta una fiction negli anni 70. A seguire si videro immediatamente i risultati tradotti in un flusso inarrestabile di giapponesi, che si recavano per rivivere quello che lo scrittore aveva scritto nel libro. I costi di soggiorno aumentati e la svalutazione dello yen ha azzerato i giovani e la mezza eta’, lasciando spazio ai senior che hanno un gruzzoletto da parte.

Su questo segmento dei senior scommette anche Michel Monvoisin – Chairman & CEO di Air Tahiti Nui, la quale ha in riapertura il volo da Papeete a Tokyo con B787-9 Dreamliner, ma il fatto e’ che anche qui’ nota che il mercato promette poco e solo chi e’ avanzato di eta’ si puo’ permettere un viaggio in Polinesia Francese compra il biglietto aereo e il pernottamento. Diversamente da quanto accadeva in passato dove i flussi erano ben differenti. Oltre alla capacita’ di spesa e ai soldi che lasciavano nelle isole per ogni cosa fosse nelle loro possibilita’.

Ovvio che anche l’Italia non e’ esente da questo fenomeno. Anche qui’ il turismo di viaggiatori provenienti dal Sol Levante si e’ ridotto non poco.

Gia’ molti articoli sono stati scritti sull’argomento vedi:

https://amp.cnn.com/cnn/travel/article/japan-never-traveler-culture-cmb/index.html

Anche in questo articolo di Nikkei.com si legge che sia l’inflazione la maggior colpevole della cosa:

https://asia.nikkei.com/Business/Travel-Leisure/Japanese-shy-away-from-foreign-trips-months-after-reopening

o Asahi

https://www.asahi.com/sp/ajw/articles/14889828

Il calo e’ forte :

https://www.infomercatiesteri.it/turismo_out.php?id_paesi=126#

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