EASA potrebbe agire sulla certificazione Boeing se obbligata a farlo dice Tytgat

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EASA, il regolatore europeo, secondo quanto scrive Reuters al link,

https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/europe-regulator-says-it-would-pull-boeing-approval-if-needed-2024-03-14/

potrebbe arrivare anche a estreme decisioni se in futuro le condizioni si rendessero necessarie. E’ cio’ che ha dichiarato in un intervista Luc Tytgat – acting executive director.

Infatti in un intervista ha chiarito che se costretta EASA potrebbe sospenddere la “indirect approval” di Boeing.

Ovviamente, cio’ accadrebbe solo se il regulatore europeo arrivasse alla determinazione di farlo sulla scorta di fatti che lo indurrebbe a prendere questa decisione.

La domanda e’ stata posta due giorni fa’ circa il fatto se EASA fosse pronta la dichiarazione americana che i velivoli Boeing sono certificati in quanto costruiti in regime di sicurezza, Tytgat ha risposto “if need be, yes”, cioe’ “se e’ necessario, si”.

La realta’ dei fatti e’ che ogni regolatore, qualora ne esistano i presupposti, puo’ decidere per qualsiasi cosa di porre in atto la misura drastica.

La domanda e’ stata originata anche alla luce degli ultimi fatti accaduti in Boeing vedi la questioni dei bulloni mancanti che hanno loi cagionato il fatto che la mid cabin exit plug di un B737-9 recentemebte sia stata persa in volo e non ultimo il fatto delle risultanze degli audit condotti recentemebte da FAA presso Boeing e Spirit AeroSystem che hanno svelato e fatto emergere molte non conformita’ importanti nei processi produttivi delle due aziende.

Attualmente tra EASA e Boeing c’e’ un accordo reciproco che regola come gestire le attivita’ di sorveglianza sui propri costruttori. FAA si occupa di Boeing e EASA invece di Airbus. Cio’ facendo la collaborazione basata anche sulla fiducia per entrambi permette di poter gestire tutti gli aspetti. Se vi fossero problemi dove uno dei due regolatori ha riscontrato problematiche che creino dubbi o condizioni sulla efficacia di questo attuale regime, ci sono delle azioni quali meeting, oppure ulteriori che possono arrivare anche a sospendere temporaneamente questa mutua cooperazione. Nel caso si puo’ arrivare fino a 30 giorni di sospensione. Tytgat, secondo quanto scrive Reuters ha detto che la cosa non e’ attualmente nella condizione di essere imminente.

Non ci sono dichiarazioni dalla parte americana sull’argomento.

Tytgat ha esplicato lo stato dell’arte della situazione e quali sono gli eventuali meccanismi.

Quello che scrive Reuters e’ il fatto che negli anni a seguire dai fatti accaduti in precedenza quando due aerei sono precipitati, la EASA ha posto in essere azioni di sensibilizzazione per ottenere maggiori attivita’ su quanto concerne il progetto dell’aereo. Anche se ha poche vie per svolgere un’attivita’ aggiuntiva che sia piu’ puntuale e costante, visto il fatto che gli stabilimenti sono negli USA e che vi e’ in essere un accordo di cooperazione.

Tytgat ha pero’ aggiunto di avere avuto colloqui con Boeing e aver visto nel cambio di figure introdotto recentemente la volonta’ di migliorare le azioni sulla qualita’ di produzione, sistema globale, che quindi mette nelle condizioni i regolatori di essere stati tranquillizzati. La messa in campo di questo tipo di attivita’ di fatto li rassicura per il futuro.

EASA ha in passato partecipato all’audit congiunto svolto con FAA presso Boeing come osservatore, dopo averla vista impegnata in una attivita’ simile presso gli stabilimenti Airbus negli USA alla presenza di funzionari FAA invitato a questo audit.

Tytgat ha detto a riguardo che la cooperazione con FAA e’ estremamente positiva.

La gestione della qualita’ in questi ultimi vent’anni e’ molto cambiata, cercando nello spirito di responsabilizzare chi opera a livello di soggetto sorvegliato da parte dei regolatori/certificatori. Purtroppo questo spirito ha visto che cio’ il quale ispirava questo nuovo modo di interpretare, nonche’ operare passando dalla qualita’ sorvegliata a quella totale, ha poi messo nelle condizioni chi e’ incaricato ad essere il soggetto regolatore a dover mettere in atto azioni anche restrittive al fine di sensibilizzare il sorvegliato ad una puntuale e migliore condotta per rendersi in armonia con i dettami previsti.

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