Ryanair toglie aerei in altri aeroporti spagnoli. C’e’ altro?


La compagnia aerea irlandese Ryanair non ha colpito con la scure solo nelle basi degli aeroporti minori spagnoli , ma pure in quelle di medie dimensioni.

Quindi non solo Santiago de Compostela, Saragozza e altre. Ma pure Valencia e Siviglia, due aeroporti con numeri non paragonabili con i precedenti sopra citati.

Insomma toglie aerei, perché dice che costano tanto. Tutti questi scali non hanno gestori diversi, ma e’ Aena che li gestisce, cosi come tutti gli scali spagnoli. Insomma non ci sono diversi interlocutori, ma solo uno.

Vediamo che a Siviglia, come segnala OKDiario si passa da 6 a 5 aeromobili, Valencia va in riduzione da 8 a 7.

A queste Ryanair ha chiuso la base di Valladolid ad esempio e dice che i diritti richiesti da Aena sono troppo alti. Aena risponde che e’ tra i piu’ bassi d’Europa con 10,35€ a passeggero in partenza.

Ma siamo certi che siano solo i costi a dettare queste mosse. oppure c’e’ altro e servono aerei per attuare i piani previsti, gli impegni e cercare di attuare quelli gia’ definiti.

E’ ovvio che Ryanair e’ molto attenta all’evoluzione del traffico e dove trova chi l’agevola come il Marocco, questa e’ una spinta ” per fare il tira e molla” con altri meno disposti a trattare. Oppure il raddoppio delle macchine in Italia a Trieste, Pescara e Calabria.

A questo modo ci aggiungiamo il fatto che Ryanair per i ritardi Boeing e della supply chain ha meno aerei dei previsti rispetto al suo business plan disegnato da quelli che erano gli accordi. Oggi doveva avere gia’ tutti i Boeing 737-8200 comsegnati. In tutto sono 210 quelli previsti dal contratto. Invece si ritrova che ne ricevera’ 27 nel 2025 e la commessa non e’ ancora completata. Ne mancano infatti 37 in totale. Le penali non copriranno di certo i mancati guadagni.

Infatti i risultati mancati non si fanno tardare. Difficilmente raggiungerà i 205 milioni previsti a suo tempo qualche anno fa’ dal business plan per il FY2025. A fine gennaio non arrivavano a 200 milioni. Insomma meno passeggeri ed i risultati economici ne risentono, perche 6 o 7 milioni di passeggeri sono tanti milioni di € non incassati da biglietti, ancillary e altro. Quindi la redittivita’ e’ piu’ bassa , perche’ i costi sono fissi e le maestranze sono gia’ per quei numeri. Poi c’e’ il cielo unico europeo non riformato, il SAF con la quota in aumento dal 2025. Anche se sta spingendo ancor di piu’ che puo’ gli aerei attuali sull’utilizzazione giornaliera. Tutyo questo non riesce a compensare il gap. In passato aveva 4 equipaggi per aereo e ora sono cinque.

Insomma, le contromisure come rimedi Ryanair li ha messi in campo, ma non bastano. Mancano infatti quella quarantina di aerei che avrebbero gia’ trasportato nel 2025 almeno una decina di mioni di passeggeri in piu’. A cascata i ricavi generati.

Adesso la scommessa e’ il B737-10. Quando arriverà? O’Leary recentemente non e’ andato di certo alla Boeing per prendersi il 173esimo aereo , uno dei tanti. Bensi per capire com’e’ la situazione circa la certificazione del nuovo aereo, che tempi ha previsto la Boeing per ottenere la certificazione e i tempi per produrli e consegnarli. Ryanair non e’ la prima della fila di clienti, non e’ il cliente di lancio, ma pur ne ha comprati 300, non sono pochi.

Insomma deve capire cosa succederà a breve e nel medio termine. Ma sopratutto le mosse da prendere nei tempi giusti nel caso che nel futuro ci siano sorprese che mandino a monte i piani. Insomma deve avere il piano B o quello C. Tutti gia’ pronti. Anche un anno di ritardo significa tanto. E’ la piu’ grande in Europa di questo segmento, ma i competitor ci sono e non stanno di certo a guardare alla finestra.

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