
Flightradar24.com pubblica un post dove informa che lo spazoo aereo del Pakistan é stato chiuso.
Il conflitto tra Pakistan e India
Da giorni , a causa del conflitto con l’India, le attività di volo per voli nazionali e sorvoli erano state limitate a causa della tensione venuta a crearsi, anche in aree non toccate dal problema.
Spazio aereo chiuso
Vista la situazione che si é evoluta negativamente, di qui la decisione di chiuderlo totalmente per ragioni di sicurezza.
Vie alternative
Da tempo le compagnie aeree evitavano il sorvolo del Pakistan. Ma nella situazione venutasi a creare anche quello dell’Afghanistan é vuoto. Quindi le vie alternativa sono via Iran o Caucaso e quindi le Repubbliche ex sovietiche. Oppure per GCC, Oman e India.
Maggiori costi
In particolare la rotta a sud divebta fortemebte congestionata e gli aerei devono essere assoggettati già ad allungamenti delle rotte per evitare il Pakistan che ha una copertura molto grande in senso geografico verticale. Quindi le compagnie aeree devono assorbire maggiori costi per extra tempi di volo, impiego aerei e equipaggi. Oltre ad altre spese connessi con tutta la filiera di funzionamento.
Il trasporto aereo da decennié toccato da queste variabili impreviste, che i top manager non vorrebbero avere per avere una gestione finanziaria tumultuosa a livello fi numeri economici per sopperire a queste situazioni impreviste ed improvvise nel venirsi a creare.
Mancati introiti
Il Pakistan é un firnitore oesante di mano d’opera verso il GCC, il traffico sospeso porta al croolo dei numeri da e per quel paese. Gli aeroporti esteri vengono colpiti in diversa entità per la mancanza di questo movimento. Sia per i passeggeri, che per il business aeronautico collegato. I numeri sono per diversi milioni di passeggeri. Non solo le aerolinee pachistane vengono colpite, ma pure le altre dell’area ad ovest sopratutto che vedono i propri aerei tempiraneamente inattivi. Oltre a tutta la gestione dei passeggeri a livello di prenotazioni, riprogrammazioni ed eventuali rimborsi. Ma viene a crearsi una temporanea mancanza di traffico lavorativo anche verso certi paesi del GCC e non solo.